La direttiva strangola il mercato immobiliare al Sud e i danni saranno incalcolabili. Con 65.000 euro di costo è gara a svendere.
La Direttiva Case Green può avere effetti disastrosi sul mercato immobiliare italiano e i problemi maggiori si avranno nel Meridione. Questa direttiva europea è diventata famosa perché comporta per ogni immobile italiano spese di efficientamento energetico che vanno dai 30.000 ai 65.000 euro.
E’ un esborso per il quale lo Stato non potrà offrire aiuti. Difatti bonus per un intervento così generalizzato non sono sostenibili per le casse pubbliche. Nel 2025 questa direttiva sarà presumibilmente assorbita nell’ordinamento italiano e a quel punto gli immobili italiani dovranno essere efficientati entro il 2030. Se non si procede a questi lavori, dopo il 2030 l’immobile non sarà affittabile e nemmeno vendibile.
L’allarme degli esperti resta inascoltato ma il pericolo è forte
Ciò che gli esperti (Unioncase, Ance e tanti altri) stanno cercando di sottolineare anche se restano inascoltati è che nel Meridione d’Italia molte case hanno valori bassi ed in molti casi i lavori di efficientamento potrebbero non avere senso perché il loro costo sarebbe paragonabile o addirittura superiore al valore dell’abitazione stessa. La facile previsione è che nel Sud Italia a breve potrebbe partire una vera e propria gara a svendere gli immobili prima del 2030.
I proprietari di casa preferiranno vendere a prezzo ribassato il proprio immobile e realizzare comunque qualcosa, piuttosto che essere costretti a lavori che non hanno senso dal punto di vista economico. Un mercato nel quale tutti vogliono svendere e sostanzialmente nessuno compra (perché altrimenti l’onere della ristrutturazione ricadrebbe su di lui) si blocca.
Molti più danni del Superbonus: norma scritta male
Numerosi esperti stanno sottolineando che oggi si parla sempre male del Superbonus 110% come una norma mal scritta e dannosa. La Direttiva Case Green è scritta peggio, più fumosa e pericolosa del Superbonus e se non ce ne accorgiamo subito i danni potrebbero essere veramente ingenti. Dal blocco del mercato a quello dei mutui, i primi disequilibri si stanno già facendo sentire e l’iter europeo di questa norma non è ancora terminato.
Criticare il superbonus 110% e le sue lacune è giusto ma è ancora più urgente modificare una direttiva che rischia di creare effetti distorsivi ingestibili. Il mercato dei mutui ha già cominciato ad essere distorto e le banche diventano più restie nell’erogazione. Questa direttiva europea è un’iniziativa frettolosa scritta da chi non si rende conto degli effetti che può avere sul patrimonio edilizio.
Norma da rivedere e imposizioni da eliminare
Unioncasa, tramite il suo Presidente Flavio Sanvito, dichiara “Tale norma per gli evidenti motivi sopra descritti non può trovare una logica ed un consenso delle parti coinvolte ed auspica quindi possa essere rivista e sensibilmente modificata.” Il problema non è solo per le case dei centri storici ma per quell’infinità di appartamenti meridionali costruiti dagli anni ’50 ad oggi che valgono poco.