Gli incrementi colpiscono in particolare il trasporto aereo, le tasse di soggiorno e gli alberghi: cifre veramente impressionanti
Il caro vacanze si fa sentire: numerosi gli incrementi che gravano sulle tasche degli italiani, a partire da prezzi più cari per i biglietti aerei, dalle tasse di soggiorno più esose e da un aumento medio del più 30% per la villeggiatura in albergo a causa dell’impennata dell’inflazione. Previsto, inoltre, anche un rialzo per la tassa di sbarco in alcune isole, come Ponza e Ventotene in provincia di Latina, nella Regione Lazio, e Leni nelle Eolie.
Oltre all’inflazione, é la crisi energetica a farsi complice degli aumenti, a cui le strutture ricettive e gli esercenti si sono sentiti costretti a ricorrere per far fronte agli esborsi che sono tenuti a sostenere per il mantenimento di attività e servizi. E se Pasqua può essere considerata una sorta di banco di prova, ahinoi le previsioni per l’Estate sono anche peggiori.
E da un’indagine dell’Istituto bancario milane di Compass, l’aggravio medio per le famiglie italiane che decideranno di spostarsi per le vacanze sarà di 1.930,00 Euro, ovvero di quasi 500,00 Euro in più rispetto allo scorso anno (482,00 Euro per l’esattezza). Il che, in quote statistiche, significa il 25% in più rispetto al 2022. Insomma quella che si dice una vera stangata, giunta in un momento già particolarmente complicato.
L’aumento della tassa di soggiorno, il rincaro sui voli e le previsioni riguardo alle possibili reazioni delle famiglie
Secondo i dati prodotti dall’osservatorio di consulenza e marketing turistico, di programmazione e di pianificazione JFC, l’aumento dell’imposta di soggiorno potrebbe risultare del più 9,5%. Il che da un lato arriverebbe ad un ammontare totale a livello nazionale di 678 milioni di Euro a fronte dei 619 dello scorso anno e dall’altro richiederebbe appunto alle famiglie di accollarsi la spesa e dunque i sacrifici più significativi.
In quanto ai voli, il rincaro dovrebbe aggirarsi tra un più 5% ed un più 10%. E la previsione ha preoccupato anche il governatore della Regione Sicilia Renato Schifani, che ha dichiarato il timore per l’isola di un conseguente e poderoso contraccolpo in termini di introiti e di indotto nel settore del turismo, a partire – e non é detto che sia limitato a – da quest’anno.
Le previsioni degli addetti del settore, quindi, non sono per nulla rosee: il timore é che l’effetto che si innesterà sarà di obbligare le famiglie a vacanze fugaci, potremmo dire appena accennate, con spostamenti in auto ed estrema attenzione alla parsimonia. Insomma un effetto boomerang che potrebbe peggiorare la situazione producendo ancor maggior penuria, invece di condurre ad accenni di abbondanza.