A causa della Direttiva Case Green l’iniziativa case a 1 euro rischia di diventare una fregatura. Ecco come cambiano le cose.
Una delle più interessanti e apprezzate iniziative dei Comuni italiani rischia di venire rovinata dalla direttiva europea sulle case green. Con la necessità di spendere molto di più per la ristrutturazione a norma europea delle case, l’acquisto a 1 euro perde il suo valore.
L’iniziativa case a 1 euro è una delle più interessanti mai proposte dai comuni italiani. Partita nel sud Italia, in quei Comuni che stavano lottando contro il disperdimento della popolazione, l’iniziativa è diventata celebre in Italia, ma soprattutto all’estero come un’ottima occasione per acquistare una seconda casa e renderla un progetto proprio. Case a 1 euro si basa sulla possibilità di acquistare dai Comuni di riferimento un immobile a uso abitativo, appunto, a 1 euro. In cambio, però, il Comune richiede che l’acquirente ristrutturi la casa a spese proprie entro un certo limite di tempo. Il piano per la ristrutturazione dell’immobile deve essere presentata e approvata dal consiglio comunale prima di poter procedere alla vendita e conseguente inizio dei lavori.
Questo significa che la spesa finale per l’acquisto della casa non è mai realmente 1 euro. Le case vendute in questo modo, infatti, sono case disabitate da tempo, spesso diroccate e rese invivibili dal tempo. Nonostante questo, con un buon progetto in mano e la volontà di mettersi in gioco è possibile farsi una casa nuova con una spesa per i lavori senza dubbio ingente, ma che regala soddisfazioni. In questo contesto, come si è messa di traverso la Direttiva Case Green?
Case green a 1 euro, aumentano vertiginosamente i lavori da fare
La direttiva europea prevede che tutte le abitazioni nei paesi membri siano di classe energetica E o superiore entro il 2030. Questo per chi ha acquistato le case a 1 euro significa dover immediatamente pensare all’installazione di sistemi di efficienza energetica che possono non aver previsto in anticipo. Ad esempio ci sarebbe l’obbligo di installazione di un sistema fotovoltaico e il divieto assoluto di installare caldaie a gas. In alternativa si dovranno utilizzare sistemi di riscaldamento più moderni, ecologici e costosi.
Il grave problema che la Direttiva Case Green ha portato a chi ha già acquistato o intende acquistare una casa a 1 euro in uno dei comuni italiani che aderisce all’iniziativa è l’aumento dei lavori necessari da dover applicare alle proprie nuove case. Le ristrutturazioni delle case a 1 euro hanno già un costo molto alto di per sé, ma questi nuovi obblighi li porteranno a gonfiarsi ancora di più.
Il problema delle case green in tutta Italia
La direttiva di Bruxelles non ha colto alla sprovvista soltanto i neo proprietari di case a 1 euro, ma un po’ tutti gli italiani. Fin da subito si sono sollevate voci di protesta contro la Commissione per la necessità dell’Italia di investire per dover mettere norma circa il 30% del proprio patrimonio edilizio.
Gli investimenti statali dovranno essere ancora più ingenti o i privati saranno costretti a sobbarcarsi da soli l’onere di adeguare le proprie abitazioni agli standard richiesti dall’Unione Europea.