A determinare l’andamento delle finanze non sono solo rigide regole matematiche: ecco cosa incide davvero sul bilancio dei nostri soldi.
La gestione dei propri soldi è un terreno che può diventare facilmente scivoloso: ti sarà capitato di chiederti come mai una persona che guadagna meno di te sia capace di avere sempre un gruzzoletto da parte e di condurre una vita abbastanza tranquilla senza mai attraversare momenti di difficoltà mentre tu ti trovi spesso a dover fare e rifare i conti e ti sembra che il bilancio sia sempre in perdita.
Ebbene, sappi che in questo caso i numeri c’entrano poco: il tutto è da ricondurre a meccanismi che hanno a che fare più con la psicologia che con la matematica. Questo è quanto sostengono vari studi svolti da illustri pensatori del settore a cui la rivista Focus ha dedicato un interessante articolo.
Gli esperti in questione sono Daniel Kahneman, psicologo israeliano vincitore del Premio Nobel nel 2002, l’economista statunitense Richard Thaler che riscosse l’ambito premio nel 2007, Nassim Taleb, autore del libro Il cigno nero ed altre personalità importanti nei rispettivi settori di competenza. Secondo le ricerche svolte da costoro, ad influire negativamente sulle finanze sarebbero degli errori piuttosto comuni che ognuno di noi commette senza averne la giusta consapevolezza.
Se vuoi gestire bene le tue finanze devi correggere questi comportamenti: sono errori gravi
Avrai già sentito parlare dei “bias”: in psicologia, essi indicano errori nell’elaborazione ed interpretazione delle informazioni che giungono fino a noi e che inducono ad assumere comportamenti sbagliati. Ebbene, sono proprio alcuni bias che danneggerebbero le nostre tasche: vediamo quali sono i principali e cerchiamo di capire insieme a cosa portano.
- Bias della conferma: spesso i nostri acquisti sono determinati dalla credenza che molti condividano la nostra scelta. Se, ad esempio, vogliamo comprare una certa auto, ci sembrerà di vederne più spesso la pubblicità in tv oppure di vederla frequentemente per strada. In realtà, il nostro cervello sta cercando di darci conferma sulla nostra scelta, convincendoci che sia quella giusta e distogliendoci dalle opinioni contrarie.
- Disponibilità: indirizzare le nostre scelte in base a ciò che ci viene più facile ricordare. Ad esempio, siamo portati a scegliere di acquistare le azioni di una certa azienda solo perché ci viene in mente subito.
- Non progettare: quasi sempre, badiamo di più ad un acquisto che ci gratifichi nell’immediato più che ai vantaggi a lungo termine.
- Paura dei rimpianti: questa tendenza ci spinge a rinunciare ad un investimento per timore di pentircene.
- Overconfidence: tendenza a pensare che se un investimento è andato a buon fine è merito nostro, mentre in caso contrario addossiamo la colpa agli altri.
- Ancoraggio: è l’abitudine errata a non investigare a fondo su ciò che vogliamo acquistare prendendo per buone le prime informazioni che abbiamo. Ciò accade ad esempio con la merce in saldo.
E tu quale commetti più di frequente?