Non hai pagato la bolletta del gas? Hai poco tempo prima che ti stacchino la fornitura. Ecco tutte le tempistiche e come difenderti.
Ci sono delle regole precise nel 2023 per quanto riguarda il distacco della fornitura in seguito al mancato pagamento della bolletta. Conoscerle in anticipo può permettere di calcolare bene i tempi che si hanno per mettersi in pari prima che le cose vadano male.
Se si manca il pagamento di una bolletta del gas, lo stop delle forniture non è automatico, anzi, ci sono delle tempistiche precise prima di arrivare al definitivo distacco del servizio. Prima di tutto deve arrivare un avviso del mancato pagamento da parte del gestore, poi la diffida ufficiale, e l’iter può arrivare a durare anche 1 mese o 2. La regola generale è che il distacco del servizio avviene 20 giorni dopo la diffida da parte dell’ente gestore della fornitura, ma prima di arrivare a questo punto c’è una lunga fila di solleciti e comunicazioni che possono permettere di regolarizzare la posizione del consumatore prima che si arrivi alla conclusione più estrema.
Quando si manca il pagamento di una bolletta, la prima cosa che succede è che il gestore del servizio invii una comunicazione in cui fa presente il mancato pagamento e sollecita a regolarizzare. Questo avviene perché il mancato pagamento di una bolletta può essere frutto di una semplice dimenticanza, quindi si da la possibilità all’utente di mettersi in pari senza ulteriori conseguenze. Se il pagamento viene regolarizzato dopo il sollecito non vi è alcuna conseguenza.
Nel caso in cui la regolarizzazione non avvenga dopo il sollecito l’ente gestore della fornitura di gas invia un secondo sollecito tramite posta raccomandata. Stavolta, però, il sollecito di pagamento arriva con un termine di tempo da rispettare che può essere:
Soltanto dopo questo ulteriore sollecito ci può essere la diffida ufficiale del distributore verso il cliente non pagante, e solo 20 giorni dopo quest’ultima ci sarà il distacco del gas.
Ci sono anche dei casi in cui anche con degli arretrati da pagare, il gestore non può staccarci il servizio di gas. Si tratta di tutti quei casi in cui il mancato pagamento non è colpa del cliente, ma del gestore stesso. Casi come la mancata comunicazione del sollecito di pagamento, per fare un esempio.
Una delle peggiori cose che possano capitare a qualcuno che non paga i propri debiti arretrati è di finire nella lista CRIF dei cattivi pagatori. Finire in questa lista significa avere moltissime difficoltà a trovare banche disposte a concederci prestiti, ma fortunatamente non pagare le bollette non rende meritevoli di questa lista.
Se un utente non paga una o più bollette di luce o gas, la società fornitrice può rivolgersi a un servizio di recupero crediti per vessare il cliente manchevole. La lista dei cattivi pagatori, tuttavia, non è tra le punizioni applicate.
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