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Pensioni più basse per tutti: vediamo i conti della nuova stangata INPS

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Salvatore Dimaggio

Pessime notizie per i pensionati ed il sindacato lancia l’allarme: vediamo le cifre della stangata sugli assegni.

Le erogazioni pensionistiche dell’INPS sono state ridotte ed uno studio lo conferma. La pensione è uno strumento fondamentale quando si diventa anziani poiché si beneficia dei contributi versati per tutta la vita. Le pensioni quest’anno hanno subito un aumento per adeguarle all’inflazione.

Diminuzione delle pensioni
Pensioni più basse, nuova stangata – ilovetrading.it

Il sindacato dei pensionati Uilp ha analizzato l’impatto di questa indicizzazione e i risultati non sono incoraggianti. Il Governo Meloni ha sostenuto di voler aiutare i pensionati attraverso un miglioramento dei loro assegni previdenziali. Il sindacato spiega che nella Legge di bilancio il Governo ha ridotto l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione.

Crollo del valore della pensione: i numeri sono pesanti

Secondo UILP la riduzione ammonta ad un valore che va dal 15 al 68% a danno di circa 3,5 milioni di pensionati. È notevole la perdita di valore delle pensioni dal 2011 al 2022. Secondo i numeri forniti una pensione di 1500 euro nel 2011 ne vale 58 in meno nel 2022. Si tratta di ben 760 euro all’anno di riduzione del potere d’acquisto.

Vediamo che cosa accade nel 2023. Una pensione di 2.500 euro quest’anno ha perso 25 euro al mese come potere d’acquisto reale. Una pensione di 3000 euro lordi perde circa 1200 euro all’anno soltanto nell’anno in corso. Il sindacato dei pensionati ha denunciato sia il notevole divario tra i vari pensionati che la perdita di potere d’acquisto generalizzata.

pensioni più basse
Diminuzione delle pensioni – ilovetrading.it

Con un’inflazione all’11% mantenere le pensioni ad un livello dignitoso è fondamentale secondo il sindacato, tuttavia il Governo è andato in direzione opposta imponendo agli assegni una perdita.

SPI-CGIL spiega la perdita di potere d’acquisto

Il potere d’acquisto delle pensioni in 15 anni ha avuto un crollo diminuendo del 33%. Secondo i sindacalisti dello SPI-CGIL la vera patrimoniale è stata fatta sui pensionati e continua in questa direzione. Secondo Carla Cantone segretario generale dello SPI-CGIL bisogna intervenire con urgenza sulla rivalutazione annuale anche perché i pensionati rappresentano il 25% degli elettori ma vengono sistematicamente ignorati.

Il meccanismo di rivalutazione delle pensioni è strutturato in maniera tale da essere penalizzante e specialmente con la forte inflazione questo si è fatto sentire. Anni di disinteresse nei confronti degli assegni pensionistici hanno portato tanti anziani a vivere al di sotto della soglia di povertà pur avendo tutti i requisiti per una pensione dignitosa. Anche l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro sembra finito nel dimenticatoio e si tratta di una questione che tocca tanti pensionati.

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