Grazie alla riforma fiscale del Governo Meloni, la busta paga di alcuni lavoratori sarà molto più ricca. Scopriamo chi saranno i fortunati.
La riforma fiscale a cui sta lavorando il Governo di Giorgia Meloni avrà un impatto importante sugli stipendi di milioni di lavoratori in quanto andranno ad essere modificate le aliquote Irpef. Ci sarà una specifica categoria che, in particolare, avrà molto presto dei benefici in busta paga. Vediamo di chi si tratta.
L’obiettivo del Governo Meloni è mettere mano in ambiti a cui per troppo tempo non sono state apportate modifiche sostanziali. La riforma a cui il team di Giorgia Meloni sta lavorando, razionalizzerà e semplificherà a partire dalle quattro principali imposte del nostro sistema fiscale. La riforma, infatti, riguarderà: Ires, IRAP, IVA e Irpef.
Si partirà dall’Irpef con l’abbassamento delle aliquote da quattro a tre e con la revisione delle percentuali da pagare in base agli scaglioni di reddito. Al vaglio dell’Esecutivo ci sono tre ipotesi: l’obiettivo è quello di non penalizzare nessuno e aiutare le fasce reddituali più deboli.
Ecco chi guadagnerà di più grazie alla riforma fiscale
Se l’abbassamento delle aliquote Irpef da quattro a tre è ormai cosa certa, non vi è, invece, alcuna certezza su come verranno modificate le percentuali per ogni fascia di reddito.
Al momento sul tavolo del Governo ci sono 3 possibili modifiche che andrebbero ad incidere in maniera significativa sugli stipendi degli operai. Al momento lo stipendio base di un operaio generico appena assunto è intorno ai 12mila euro lordi all’anno che possono arrivare, con il tempo, a 14mila. Dopo una lunga anzianità di servizio, un operaio generico può arrivare a guadagnare anche 18mila euro lordi all’anno.
Ed è a questo punto che entra in scena la riforma fiscale del Governo. Con la revisione delle aliquote Irpef, con la revisione delle detrazioni e con una nuova no tax area, la riforma potrebbe avere un impatto importante sugli stipendi tra 700-2mila euro.
Al momento le aliquote Irpef sono queste:
23% per redditi fino a 15.000 euro;
25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro;
35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Il Governo vuole portarle a tre, accorpando la seconda e la terza. Ci sono diversi scenari possibili. Secondo un primo scenario le aliquote potrebbero diventare queste:
- 23% per redditi fino a 28mila euro;
- 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
- 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con queste nuove definizioni dei valori Irpef, gli operai generici con redditi annui tra 15mila-28mila euro, avrebbero tasse molto più leggere e, di conseguenza, stipendi molto più corposi.
Secondo un altro possibile scenario, le aliquote Irpef potrebbero essere modificate così:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro;
- 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
- 43% per redditi oltre i 50mila euro.
La terza ipotesi, infine, prevede la seguente ripartizione:
- 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
- 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
- 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Con queste nuove aliquote i vantaggi maggiori sarebbero per la fascia di reddito medio-alta, ciò per gli stipendi tra i 15 e i 30mila euro annui. Anche in questo caso un operaio generico vedrebbe crescere la sua busta paga.
No tax area e revisione delle detrazioni
Ma non è finita qui perché, oltre alla riforma dell’ Irpef, il Governo sta lavorando anche su altri fronti: una no tax area e un riordino del sistema delle detrazioni. Se verrà approvata la no tax area, chi percepisce un reddito lordo annuo pari o inferiore a 8500 euro, non sarà tenuto a pagare le tasse.
Per quanto riguarda il sistema delle detrazioni, infine, il Governo Meloni sicuramente darà una bella sforbiciata ma andrà anche a rivedere le percentuali da poter detrarre in base al reddito. In pratica i redditi più bassi potranno detrarre di più rispetto ai redditi più alti.
Al momento l’ipotesi più accreditata sembra essere questa:
- per i redditi fino a 15mila euro lordi l’anno, le detrazioni sarebbero del 4%:
- per i redditi compresi tra 15mila e 50mila euro, detrazioni del 3%;
- per i redditi fino a 100mila euro, detrazioni del 2%;
- nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.