Il latte fresco sparisce dal supermercato. Vediamo i motivi e come organizzarsi per questa piccola rivoluzione alimentare.
Il latte è l’alimento per eccellenza. La mamma lo offre al neonato come primo e fondamentale sostentamento. Per tutta la vita lo consumiamo insieme al caffè o in modo autonomo. Tuttavia arriva una scelta particolare che sembra segnare la fine per il latte fresco. Tanti italiani preferiscono il gusto del latte fresco a quello pastorizzato ed è importante capire cosa sta succedendo.
La Granarolo ha deciso di puntare tutto sul latte pastorizzato con scadenza a dieci giorni. Secondo questa azienda la scadenza a dieci giorni ridurrà gli sprechi. Tutto nasce dalla pandemia che ha cambiato le abitudini di spesa delle famiglie. Gli studi sottolineano come prima del Covid gli italiani fossero abituati ad andare con maggior frequenza al supermercato.
Gli italiani preferiscono le scadenze lunghe per evitare sprechi
Dopo la pandemia la frequentazione del supermercato si è abbassata e le famiglie hanno assunto l’abitudine di fare scorte che durano di più. Il latte fresco si concilia male con questo tipo di consumo. Proprio per questo Granarolo ha deciso di puntare tutto sulla scadenza a 10 giorni. Secondo le statistiche le famiglie oggi preferiscono il latte a lunga conservazione con scadenza di circa 90 giorni.
La scelta operata da Granarolo potrebbe condizionare tutta la filiera della produzione del latte. Molti allevatori potrebbero cambiare la loro metodologia di produzione per adeguarsi alla scelta del latte con maggiori tempi di conservazione.
Il vantaggio della maggior produzione di latte pastorizzato è quello di ridurre l’impatto ambientale di quello fresco che spesso viene sprecato.
La filiera si trasformerà e il latte fresco sarà pochissimo
La filiera del latte dunque è destinata a cambiare e probabilmente il latte fresco sarà sempre più difficile da reperire sul bancone del supermercato e destinato ai soli appassionati. Il presidente della Granarolo, Giampiero Calzolari ha sostenuto come le norme sul latte fresco siano inadeguate e come l’azienda abbia chiesto da tempo di cambiarle. Ha anche aggiunto che il mercato si è regolato da solo e che il consumatore sceglie prodotti di lunga durata perché non vuole sprechi.
Attualmente la legge italiana fissa a sei giorni il massimo entro cui il latte può essere considerato fresco. La Granarolo ha anche comunicato che il nuovo latte che sarà commercializzato è stato testato da assaggiatori che non hanno notato sostanziali differenze con quello fresco. I valori nutrizionali sono stati mantenuti inalterati.