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Emergenza acqua: arriva il razionamento e lo stop ad alcune attività

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Enrico

Tra l’aumento delle temperature e la carenza di precipitazioni, cresce l’allarme siccità per i prossimi mesi: risparmiare acqua è la parola d’ordine. 

A mali estremi estremi rimedi. È la ratio sottesa ai nuovi provvedimenti messi in campo per contrastare l’emergenza siccità. Dopo un’estate 2022 da scenario apocalittico per via della carenza d’acqua, i mesi caldi del 2023 minacciano di riservarci sorprese ancora peggiori. A meno che di qui alla stagione estiva il meteo e i livelli di precipitazioni non mutino drasticamente (e tutti gli esperti in materia lo escludono).

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Il cambiamento climatico ci costringe a cambiare abitudini e stili di vita (Ilovetrading.it)

Così, in attesa dell’arrivo del commissario del governo per l’emergenza siccità, diverse regioni e province si stanno muovendo in ordine sparso per razionalizzare l’uso della risorsa idrica. A partire dall’Alto Adige, dove da ormai un anno e mezzo le precipitazioni sono sotto le medie pluriennali. Il governatore Arno Kompatscher ha appena firmato un’ordinanza per contenere il consumo di acqua che prevede anche uno stop alla produzione di neve artificiale per innevare le piste da sci.

I primi provvedimenti in vista di un’estate a corto d’acqua

La raccomandazione a tutti, e in particolare agli agricoltori e ai proprietari di giardini e parchi, è di usare l’acqua in modo parsimonioso, evitando anche il minimo spreco. I coltivatori di frutta, in particolare, dovranno usare l’irrigazione antibrina solo in caso di estrema necessità, se le temperature dovessero calare così tanto da mettere a serio repentaglio il raccolto. E c’è l’appello ai gestori di acquedotti pubblici affinché prevedano delle turnazioni dei prelievi massicci e ne informino gli utenti, gestori di piscine e proprietari di grandi parchi in primis.

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La crisi climatica e la siccità stanno sconvolgendo il mondo (Ilovetrading.it)

“Ormai è indispensabile che si introducano degli interventi che riducano la domanda di acqua“, ha spiegato Laura Boschini, dirigente generale dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia del Trentino, preannunciando le misure anti-spreco. “L’acqua potabile in questo momento va destinata all’uso prioritario, utilizzarla per altro è veramente uno spreco. Ai Comuni suggeriamo, dopo aver monitorato la situazione, di ordinare delle restrizioni per alcune categorie di utilizzo della risorsa idrica come il lavaggio delle auto e l’irrigazione dei giardini”.

Un esempio virtuoso viene da Trento, che nell’ambito degli interventi del progetto Santa Chiara Open Lab con l’Urban Wetland, ha ideato un parco progettato per il trattamento e riuso delle acque di pioggia, per l’irrigazione delle aree verdi e per aumentare la biodiversità in ambiente urbano. Mentre in Veneto il governatore Luca Zaia invoca un piano a livello nazionale, “ragionando anche in termini di aridocoltura”: l’idea è quella di trasformare le cave in veri e propri bacini, ottimizzando la rete di distribuzione per l’agricoltura, un colabrodo che comporta la perdita dell’80% della risorsa idrica. Spazio poi anche a soluzioni più innovative. A Dubai, per esempio, vivono dissalando l’acqua: lo potremmo – e forse dovremmo – fare anche noi…

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