Da pochi giorno l’Inps ha pubblicato una nota in cui fa luce sulla questione degli Assegni Familiari 2023: ecco di cosa si tratta.
Attraverso la Circolare numero 28 del 14 marzo 2023 l’Inps ha fornito i valori aggiornati per gli Assegni Familiari 2023 e per le quote di maggiorazione di pensione relative all’anno in corso, che spettano a coloro che sono stati esclusi da altre forme di agevolazioni.
In particolare, il documento dell’Istituto aggiorna i limiti di reddito familiare ed individuale necessari per stabilire il diritto o meno alle prestazioni. Il soggetto che deve ottenerla, come primo passaggio, deve per prima cosa farne richiesta. La Circolare sottolinea che dal 1° marzo 2022 gli Assegni Familiari non sono più riconosciuti ai nuclei familiari con figli e orfani. Questo è accaduto poiché essi sono stati sostituiti dall’Assegno Unico ed Universale, insieme alle detrazioni per figli a carico (under 21) ed altre prestazioni economiche a sostegno delle famiglie.
La Circolare Inps numero 28 interessa tutti i lavoratori esclusi dalla normativa per i precedenti Assegni, nonché tutti i soggetti per cui si applica ancora la normativa delle quote di maggiorazione della pensione. In particolare riguarda quindi: Coltivatori diretti, coloni, mezzadri, piccoli coltivatori diretti (destinatari della normativa sugli assegni familiari) Pensionati delle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui vengono riconosciute le quote di maggiorazione di pensione), nello specifico artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri.
Assegni familiari 2023: ecco chi sono i beneficiari
A ricordare espressamente chi sono i beneficiari delle prestazioni è lo stesso Inps, che traccia i confini e chiarisce gli aspetti dell’assegno. L’istituto ha spiegato che la cessazione di alcuni trattamenti economici, ad esempio, non comporta la fine di altri benefici per altri componenti della famiglia.
In luce anche le somme per comprendere al meglio quanto spetta ai richiedenti: 8,18 euro mensili a coltivatori diretti, coloni e mezzadri, per figli ed equiparati; 10,21 euro mensili ai pensionati delle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi ed ai piccoli coltivatori diretti per coniuge, figli ed equiparati; 1,21 euro mensili ai piccoli coltivatori diretti per genitori ed equiparati. Gli importi in questione vengono corrisposti direttamente dall’Istituto, previa domanda dell’interessato, e sono rimaste invariate rispetto al 2022.
C’è da sottolineare che dal primo gennaio 2023 ci sono state delle modifiche per quanto riguardo l’importo. Questo in virtù del tasso di inflazione del 2022, che è stato pari all’1,5%. Ecco che allora diviene indispensabile conoscere bene i criteri alla base dell’accesso al diritto e, di conseguenza, alle somme di denaro che l’Inps mette a disposizione è che sono state chiarite nella circolare di metà marzo.