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Gas, continua l’emergenza: l’Europa vuole tagliare i consumi, l’incubo dei razionamenti

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Valentina Giungati

Il problema del gas continua a preoccupare l’Europa non solo per i costi ma anche per il taglio dei consumi che potrebbe portare al razionamento dell’uso.

Sono mesi molto difficili causati da una generale preoccupazione che avviene su più fronti: la carenza di gas, gli interventi tecnici, i costi alle stelle. Tutto sta gravando sui cittadini ma anche sui governi che stanno arginando, come possibile, il problema.

Gas razionamento
Scatta il razionamento del gas (ilovetrading)

La situazione sembrava stesse rientrando ma a quanto pare non è proprio così tanto che la Commissione Europea ha proposto ai governi un nuovo intervento di razionamento almeno fino a marzo dell’anno prossimo per tagliare i consumi e quindi determinare un piano di spesa anche inferiore.

L’emergenza gas non solo non è finita ma sembra più grave che mai, sia economicamente che praticamente nell’uso del prodotto. Da un lato i governi, come l’Italia, hanno tamponato i primi mesi con dei sussidi economici e dei tagli ai costi che ora spariranno facendo lievitare i costi, già salatissimi per le famiglie, dall’altra la necessità di intervenire proprio sull’uso del gas che deve essere moderato pena la fine delle scorte attuali.

Piano di razionamento per il gas in Europa

Il prezzo del metano sul mercato di Amsterdam si sta abbassando e questo è un bene perché i costi rientreranno, il problema è che non avverrà subito e gli italiani ora dovranno fronteggiare la stangata a cui non sono pronti. Se le bollette ad oggi erano elevate quelle che arriveranno da aprile in poi lo saranno ancor di più. Anche se i prezzi stanno diminuendo fino a marzo c’è stato un intervento a livello governativo applicato su tutte le bollette ma ora, con il taglio dell’agevolazione, i prezzi subiranno un’impennata.

Razionamento
Emergenza gas (ilovetrading)

Le forniture dalla Russia sono state ridotte veramente tantissimo e gli Stati hanno adottato politiche diverse per risolvere il problema e rispondere alla domanda. Tuttavia nuovi problemi potrebbero arrivare a breve perché l’Italia non ha trovato un sostituto vero per il gas e le scorte finiranno e bisognerà attingere da qualche parte. Proprio per evitare problemi la Commissione europea ha scelto come via maestra quella del razionamento che porterà a ridefinire la domanda di gas. Se non ci sono forniture non c’è molta scelta, bisogna usare meno gas.

Entro il 31 marzo 2024 è stato richiesto un taglio del 15% della domanda di gas per garantire a tutti l’approvvigionamento e anche per far ristabilire i prezzi. In questo modo si dovrebbe ripristinare la situazione, anche grazie agli interventi in atto come i rigassificatori. Già ad oggi l’uso del gas è stato ridotto, un po’ per decisione del governo un po’ per le spese impossibili. Ad esempio la Finlandia ha tagliato il 50% dei consumi, Francia e Germania il 20% quindi sono stati messi in campo diversi piani straordinari.

Ora l’obiettivo è spingere ad un altro 15% per continuare ad alimentare le riserve e creare quel cuscinetto che garantisca, in caso di emergenza, il gas a tutti almeno per coprire i periodi di necessità in tutta Europa.

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