Nel 2023 il Superbonus ha delle nuove regole. Se avete richiesto il bonus per la casa dovete conoscere questi cambiamenti.
Il Governo sta cercando di mediare sui bonus casa. A partire dal 17 febbraio le cessioni di credito e gli sconti in fattura per il Superbonus sono stati bloccati, ma si sta lavorando per risolvere la situazione.
I problemi intorno al Superbonus 110% sono stati evidenti fin dai suoi primissimi giorni di vita. Il bonus, per quanto estremamente utile, ha sempre sofferto di diverse criticità legate alle truffe. Queste sono state fatti in passato sfruttando il meccanismo della cessione del credito, uno dei modi per percepire il bonus. Queste criticità erano tanto diffuse da dimostrare come la misura in primo luogo non fosse stata congeniata nel migliore dei modi. Dopo molti tentativi e aggiustamenti che non hanno fatto altro che mettere in difficoltà i percettori e le aziende che avevano già ricevuto la commissione per i lavori. il Governo Meloni ha deciso di dare un taglio netto.
Giorgia Meloni non è la prima fan del Superbonus 110%. Lo si capisce dal fatto che intende man mano renderlo sempre meno efficace, con un abbassamento dell’aliquota al 90% nel 2023 che calerà ulteriormente nei prossimi anni. Tra le modifiche che il Governo ha deciso per il Superbonus e gli altri bonus casa c’è il blocco dei tanto problematici metodi di ricezione che sono la cessione del credito e lo sconto in fattura. Con il Decreto cessioni del 17 febbraio, il Governo ha bloccato tutte le cessioni e gli sconti in fattura.
Le proposte per aggiustare il Superbonus, ecco cosa può succedere
In questo momento la Commissione Finanze della Camera sta discutendo su come risolvere la situazione con il Superbonus. Durante le discussioni sulla materia sono stati portati all’attenzione della Commissione circa 400 emendamenti, sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Questi emendamenti corrispondono ad altrettante proposte fatte dalle varie parti politiche per sistemare la questione delle cessioni del credito. In questo frangente si è discusso principalmente delle situazioni incerte che si sono create dopo il blocco del 17 febbraio.
Uno dei più importanti è quello riguardante il bonus infissi e per le caldaie il cui sconto in fattura è stato deciso prima del 17 febbraio. Tuttavia si pensa che le modifiche rispetto ai piani iniziali del Governo per il Superbonus saranno poche. Questo perché è stato già detto più volte come il Superbonus sia una misura sostanzialmente fallace, che deve essere sostituita con qualcosa di più funzionante, che revitalizzi il mercato edilizio senza essere un danno per lo Stato.
Le voci del Governo, ecco perché il Superbonus non funziona
Il Superbonus aveva il compito di rimettere in corsa il mercato edilizio italiano. Tuttavia i problemi che sono costati allo Stato italiano circa 6 miliardi di euro. Una spesa che, secondo il Ministro dell’Economia Giorgetti, non è più sostenibile.La misura già di per sé costa moltissimo, in più occorre contare anche le molte truffe ai danni dello Stato che sono state fatte nel tempo.