Dall’Unione Europea arrivano nuove leggi da seguire per l’Italia. Si reintroducono la tassa patrimoniale e il reddito di cittadinanza.
L’Unione europea torna a voler influenzare le scelte politiche italiane. Secondo indiscrezioni da Bruxelles potrebbe arrivare una nuova legge comunitaria che introduce una nuova tassa patrimoniale. Inoltre la UE chiede ancora la conferma per il reddito di cittadinanza.
Non è mai stato un segreto quanto all’Unione Europea piacesse il Reddito di cittadinanza come era stato concepito. L’idea di un Reddito di base per tutti i cittadini in difficoltà economica è qualcosa che l’Unione augura e richiede a tutti i suoi stati membri. Per questo si è entrati in rotta di collisione con il nuovo esecutivo in Italia, che sta facendo di tutto per eliminare la misura. Da Bruxelles potrebbero tuttavia arrivare due nuove leggi comunitarie che l’Italia potrebbe essere costretta ad accettare. Riguardano in un caso proprio il reddito di cittadinanza, nell’altro una nuova tassa patrimoniale per i più ricchi.
Oltre 130 eurodeputati hanno firmato una petizione per chiedere l’inclusione come legge europea di una tassa patrimoniale per gli ultra ricchi. L’obiettivo sarebbe di ottenere nuove risorse finanziare da incestire nei servizi comunitari. La tassa prevista dalla proposta della francese Aurore Lalurcq e il tedesco Gabriel Zucman è un’imposta progressiva dell’1,5% sui patrimoni superiori a 50 milioni di euro. Questa tassa si aggiungerebbe a quella già prevista per il prossimo anno del 15% sulle imprese multinazionali. Secondo Lalurcq e Zucman, queste tasse permetterebbero una più equa distribuzione delle ricchezze in Europa.
Cosa c’entra quindi il reddito di cittadinanza? Nello stesso momento della presentazione della legge sulla patrimoniale, l’UE ha presentato anche una seconda legge direttamente collegata alla prima. Secondo il Parlamento Europeo la tassa patrimoniale sugli ultra ricchi andrebbe a finanziare un rilancio del reddito di cittadianza. In Europa viene definito piuttosto reddito di base, e prevedrebbe una rendita minima garantita a tutti i cittadini europei. L’Unione Europea aveva già mosso le proprie perplessità rispetto al reddito di cittadinanza così come era stato concepito, additandolo come contrario ai principi europei, in quanto uno dei requisiti per poterlo ottenere era la residenza in Italia da almeno 10 anni.
Secondo l’Unione questa non è una cosa ammissibile per una misura comunitaria. Nonostante questo da Bruxelles intendono comunque rilanciare il reddito di cittadinanza, in aperto contrasto con la politica del premier italiano Giorgia Meloni, che ha invece deciso i eliminarlo completamente nel 2024.
Mentre siamo in attesa di capire come si evolverà la situazione attorno a queste due leggi, si ha ormai la certezza su cosa accadrà al progetto case green promosso dalla Commissione Europea. La Direttiva Case Green è stata approvata e verrà messa in atto nei prossimi anni.
Il progetto prevede che in Europa ci siano soltanto edifici a emissioni zero entro il 2050, cominciando dal primo passo di portare tutti gli edifici presenti sul territorio a Classe energetica E entro il 2030. Le istituzioni italiane hanno già mostrato la loro opposizione a questo progetto, bollandolo come economicamente insostenibile.
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