La riforma fiscale è diventata realtà e questo porterà a una trasformazione complessiva del sistema italiano con un risparmio importante fino a 1500 euro per alcune categorie.
Era stata annunciata e alla fine è stata approvata, questo porterà un cambiamento importante rispetto ad un sistema che in piedi dagli anni Settanta e che, seppur con qualche leggera variazione, non è mai stato modificato così a fondo.
Non vedremo tutto e subito, ci vorranno due anni ma già dal 2024 per molti cittadini sarà possibile risparmiare sulle tasse e anche avere un netto mensile maggiore dalla pensione e dallo stipendio. Scopriamo in che modo e come funzionerà il tutto. La riforma fiscale concentra il più grande cambiamento sull’Irpef e sul passaggio da 4 scaglioni attuali a 3 scaglioni nel 2024. Questo vuol dire risparmio e un netto maggiore per molti. L’obiettivo di questo cambiamento è ridurre la tassazione su quelle categorie di lavoratori, pensionati e contribuenti che solitamente sono maggiormente oppressi dalle tasse.
Ciò che cambia principalmente è il primo scaglione che viene ampliato. Questo riguarda il 23% di tassazione per redditi fino a 15 mila euro ma l’obiettivo del governo Meloni è apportare una modifica importante. Al momento non sono stati comunicati ufficialmente gli scaglioni ma ci sono delle ipotesi, una delle quali sarà quella effettiva. Il beneficio ci sarà per tutti ma in maniera differente, c’è chi si troverà con una maggiorazione di 200 euro e chi di 1150 euro. Il meccanismo della riforma è sempre bilanciare le spese rispettivamente a quelle che sono le proprie entrate.
Riforma fiscale: fino a 1500 per alcune categorie
L’ipotesi più costosa per il governo, quindi probabilmente quella che non avverrà, riguarda tre aliquote e una variazione importante di 7 punti quindi 23% fino a 15mila euro; 28% fino a 50mila; 43% oltre 50mila. Questa porterebbe notevoli differenze, 100 euro per chi ha 35 mila euro di reddito e invece 1150 per chi ha redditi più elevati. Probabilmente sarà bocciata perché è costosa e non aiuta le categorie più basse.
Il secondo scenario, sicuramente più fattibile e meno oneroso, la visione è di 23% fino a 28mila; 33% fino a 50mila e 43% oltre 50mila. Questo si traduce in un guadagno di 100 euro per un reddito di 20 mila euro, 400 euro per un redditi fino a 35 mila euro e fino a 700 euro per i redditi più elevati. Si arriva quindi alla terza ipotesi, probabilmente quella certa perché la meno costosa di tutte con 23% fino a 28mila, 35% fino a 50mila e 43% oltre 50mila. Con questa è previsto un risparmio di 100 euro per la fascia bassa, 260 euro per tutti gli altri.
La cosa importante però è che in ogni caso i contribuenti andranno a risparmiare sulla tassazione e questo è un grande vantaggio che spingerà una maggiore circolazione e una migliore disponibilità. La riforma include molte novità anche per gli investimenti delle aziende che, grazie agli incentivi, saranno sicuramente spinte alle nuove assunzioni.