Si parla spesso della possibilità di estendere l’ora legale a tutto l’anno, proposta ancora non attuata. Questa sarebbe un bene per il portafoglio, ma per il fisico?
L’ultimo weekend di marzo è quello che per tradizione segna il ritorno dell’ora legale (previsto nella notte tra il 25 e il 26 marzo): tutti noi saremo chiamati a spostare le lancette un’ora avanti, dalle 2 alle 3. Come è facile immaginare, questo toglierà un’ora di sonno, ma permetterà di avere giornate che diventeranno via via più lunghe, con l’apice in estate.
Questo momento scatena spesso opinioni contrastanti. C’è chi lo ama perché il buio arriva più tardi e pensa così di approfittarne stando maggiormente all’aperto, soprattutto man mano che le temperature diventeranno più elevate. Altri, invece, non sono particolarmente amanti del periodo più caldo dell’anno e si sentono più a loro agio in autunno e inverno.
Sin dal 2018 si è iniziato a parlare della possibilità di mantenere per tutto l’anno l’ora legale, idea nata su sollecitazione di alcuni Paesi dell’Unione Europea, soprattutto quelli nordici che hanno sottolineato non ci fossero molti vantaggi nello sfruttamento della luce naturale. Fino ad ora la proposta non è mai stata messa in atto, ma periodicamente nel momento in cui si devono spostare le lancette se ne torna a parlare con opinioni che continuano a essere contrastanti. Gli italiani, invece, non sembrano avere molti dubbi: secondo quanto emerso da un sondaggio realizzato dal Codacons, circa l’80% dei nostri connazionali vorrebbe abolire l’ora solare.
L’ora legale fa bene o male?
A beneficiarne sarebbe innanzitutto la nostra economia. Si avrebbe infatti la necessità di utilizzare meno l’energia elettrica, aspetto tutt’altro che di poco conto in un periodo come questo in cui i prezzi dell’energia hanno raggiunto livelli davvero elevati. L’ora legale rende quindi le giornate più lunghe, come ben sappiano, rendendo quindi meno necessario dover accendere la luce in casa, con un notevole risparmio per il nostro portafoglio. Questo potrebbe essere maggiore se questa venisse mantenuta per tutto l’anno, secondo quanto emerso dall’analisi effettuata dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).
Se le lancette dell’orologio dovessero risultare invariate, il risparmio complessivo potrebbe essere addirittura più di 300 milioni di euro. Il Ministro Uscente per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani sembra essere invece almeno parzialmente di parere differente: il vantaggio sarebbe infatti minore perché non si tiene presente la necessità di utilizzare la corrente per un’ora in più la mattina.
Non si dovrebbe poi trascurare quanto questo momento dell’anno non sia così positivo per il fisico. Dover dormire un’ora in meno non causa infatti disagio solo in quella notte, ma anche per diverse settimane successive, un po’ come accade quando si fa un viaggio e si deve assorbire il fuso orario. Anzi, secondo alcune ricerche i periodi successivi al cambio dell’ora fanno registrare un numero maggiore di infarti, infortuni sul lavoro e incidenti stradali. Nella fase successiva all’introduzione dell’ora legale, invece, ci sarebbero una minore mortalità sulle strade e una riduzione della criminalità sulle strade. Anche in questo caso la causa non sarebbe difficile da individuare: la maggiore luminosità diminuisce la possibilità che possano esserci incidenti, cosa che diventa invece più facile in caso di scarsa luminosità.
Secondo altri esperti, invece, svegliarsi troppo presto può portare a insonnia, problemi cardiovascolari e disturbi metabolici. Insomma, ognuno difficilmente arriverà a cambiare idea.
