L’Inps nei giorni scorsi ha precisato le modalità d’accesso a “Opzione Donna”: cosa c’è da sapere dopo le nuove istruzioni.
Dopo molte polemiche e cambio di direzioni, la legge di bilancio 2023 ha stabilito importanti modifiche al regime pensionistico dedicato ad “Opzione Donna”, la misura impostata alle lavoratrice e che viene nuovamente viene prorogata anche per il 2023.
Il sistema prima prevedeva che per uscire dal mondo del lavoro, le donne dovevano aver maturato entro il 2021 criteri stringenti: richiedere l’uscita a 58 anni di età per le dipendenti e a 59 per le lavoratrici autonome; in entrambi i casi, era richiesto il requisito contributivo di 35 anni. Inoltre, l’assegno pensionistico era calcolato con sistema pienamente contributivo (più penalizzante dal punto di vista economico di quello misto).
Nelle scorse settimane l’INPS ha pubblicato la circolare di istruzioni aggiornate con le novità in vigore dal 1 gennaio 2023.
Opzione Donna, i requisiti per accedervi
Come detto la versione definitiva della legge di bilancio 2023 prevede che la proroga del regime sperimentale anche per il 2023 riguarda solo lavoratrici che sono in condizioni di svantaggio, ovvero: licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero, oppure con disabilità pari o oltre il 74% o che assistono, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi, con handicap in situazione di gravità ex legge 104 del 1992.
Inoltre, sono stati specificati i requisiti di età e contributi da versare: per l’età di accesso, l’asticella sale a 60 anni sia per le dipendenti che per le autonome, ma con la possibilità di anticipare di un anno per ogni figlio. Quest’ultima previsione è però limitata ad un massimo di due anni, quindi: 58 anni per chi ha avuto due o più figli; 59 anni per chi ha avuto un figlio. Con il messaggio 467 del 1 febbraio INPS comunica che il sistema di gestione delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione dell’istanza di pensione anticipata per “Opzione donna”, con le modifiche apportate dall’ultima legge di bilancio.
Come presentare la domanda per il Bonus Donna
Le domande di prestazione possono essere presentate attraverso i seguenti canali: direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0) e seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Pensione anticipata “Opzione donna” – Domanda”; utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge; chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). Va allegata la documentazione richiesta descritta in dettaglio nella circolare 25-2023.
Le lavoratrici dipendenti e autonome, al perfezionamento dei requisiti conseguono la pensione decorsi dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti; diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle Gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.