La nuova direttiva green varata dal Parlamento Europeo cambierà i nostri edifici per sempre. Vantaggi anche fiscali per chi si adegua. Dal 2024 il primo passo.
Lo scorso 15 marzo c’è stato il via libera del Parlamento Europeo in materia di efficienza energetica per quanto riguarda le case green. Secondo il testo della Direttiva Case Green approvato, gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e D entro il 2033. Per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire entro il 2027 (E) e il 2030 (D).
Per tenere conto delle differenti situazioni di partenza in cui si trovano i parchi immobiliari nazionali, nella classificazione di efficienza energetica, che va dalla lettera A alla lettera G, la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro. Tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche la scadenza è fissata al 2026. Inoltre, tutti i nuovi edifici per i quali sarà tecnicamente ed economicamente possibile dovranno dotarsi di tecnologie solari entro il 2028, mentre per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti la data limite è il 2032.
Case green: bonus e requisiti per mettersi in regola con la direttiva UE
Per quanto riguarda gli edifici esclusi dalla direttiva green, la direttiva prevede che non è assoggettabile ad immobili di valore storico, chiese ed edifici tecnici. Per ridurre l’impatto ambientale, l’Unione Europea sta disincentivando l’utilizzo di caldaie che funzionano con combustibile fossile. I bonus saranno tutti per quelle caldaie ibride.
La direttiva dispone che non si offrano più incentivi finanziari a chi installerà apparecchi di riscaldamento a fonti fossili, a partire da gennaio 2024 al più tardi il divieto di installazione di caldaie a gas porta con sé l’inevitabile divieto di incentivare tali apparecchiature. Per i sistemi ibridi o a energia rinnovabile, tuttavia, i bonus dovrebbero restare. Sono previste altre agevolazioni in merito per quanto riguarda le famiglie con un reddito basso
Bonus casa green: cosa cambia per l’acquisto di una casa
Oltre alle caldaie ed altri elettrodomestici in grado di evitare sprechi e rispettare l’ambiente il Governo sta studiando dei vantaggi per coloro che decidono di acquistare una casa green. L’agevolazione consiste in una detrazione Irpef del 50% sull’importo dell’IVA, dovuta in fattura, per l’acquisto di un immobile a basso impatto ambientale, quindi di classe energetica A o B. L’acquisto deve avvenire tramite il costruttore, senza intermediari.
La detrazione Irpef viene ripartita in 10 anni, come per la maggior parte delle detrazioni relative ai bonus edilizi e si riferisce agli acquisti 2023. Serve per ammortizzare le spese accessorie sul totale dovuto dalla compravendita. Il bonus casa green dovrebbe prevedere anche un’agevolazione sul pagamento delle imposte di registro, ipotecarie e catastali. Le tasse sull’acquisto della casa sarebbero ridotte ad una cifra forfettaria di circa 200 euro. A differenza della direttiva europea green, questo provvedimento spetta al Governo che dovrà avere l’approvazione nella prossima manovra.