La direttiva case green può bloccare il mercato immobiliare e quello dei mutui e la maggior parte delle famiglie non se ne rende conto.
La direttiva europea Case Green è stata approvata dal Parlamento Europeo. Anche se il suo iter non è ancora stato completato appare evidente che questa norma andrà ad incidere sulla vita di tutti i cittadini europei e anche su quella degli italiani. Anche se molti oggi non se ne rendono conto si tratta di una rivoluzione veramente epocale per il mercato immobiliare.
Le associazioni dell’edilizia lo stanno gridando a gran voce ma rimangono sostanzialmente inascoltate. Questa direttiva impone a tutte le case italiane di raggiungere un’elevata classe energetica entro il 2030. Si tratta di lavori che andranno a pesare circa 30.000 euro per ogni immobile ma le cifre possono oscillare molto.
Ad essere particolarmente problematici in questa normativa sono vari aspetti. Innanzitutto questa forte cifra dovrà essere erogata dalla famiglia entro il 2030 (pochissimo tempo). Le case a dover essere messe a norma in Italia sono tantissime e di conseguenza si registrerà una forte impennata dei costi ed in certi casi non si riusciranno a trovare ditte edili in grado di fare questi lavori.
Quello che emerge dai sondaggi è che in linea di principio gli italiani non sono consapevoli della classe energetica della propria abitazione. La maggior parte delle famiglie non ha capito che sarà chiamata a sborsare queste cifre, ma quando questa direttiva sarà vincolante per gli italiani, ci si dovrà affannare a fare questi costosissimi lavori e tanti non riusciranno a farcela.
Oggi si parla genericamente di bonus e di aiuti per sostenere le famiglie ma la verità è che lo stato non può permettersi di erogare bonus a pioggia di queste proporzioni. Per capire quanto l’idea degli aiuti statali sia irrealistica, basti pensare che il Superbonus è costato una cifra spropositata alle casse dello Stato e ha riguardato un numero di immobili ridicolo rispetto a quelli coinvolti dalla direttiva case Green.
Il governo sta facendo di tutto perché la direttiva sia modificata e perché non passi in questa forma. Tuttavia anche se la scadenza dal 2030 venisse spostata al 2035 come alcuni chiedono in realtà ben poco cambierebbe per gli italiani. Tra l’altro se la direttiva dovesse passare il mercato immobiliare rischia di bloccarsi perché in tanti vorranno vendere ma ben pochi vorranno accollarsi un’abitazione sulla quale ci saranno anni di continui lavori di adeguamento da fare.
Gli esperti sottolineano che quando effettivamente gli italiani si renderanno conto della spada di Damocle rappresentata da questa direttiva il mercato immobiliare potrebbe entrare in una in una fase realmente drammatica e anche l’erogazione dei mutui potrebbe subire una stretta senza precedenti.
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