A breve il desiderio di molti italiani si realizzerà e sarà possibile andare in pensione ad appena 61 anni.
Il Governo Meloni sta mettendo mano al mondo delle pensioni apportando modifiche incisive. Tra non molto sarà addirittura possibile ritirarsi dal lavoro a soli 61 anni. Vediamo insieme da quando si potrà andare in pensione a tale età.
Ad oggi in Italia per poter andare in pensione è necessario aspettare fino a 67 anni. Ma l’obiettivo del Governo di Giorgia Meloni è superare la legge Fornero in modo da permettere ai lavoratori di ritirarsi ben prima di aver spento 67 candeline sulla torta. L’obiettivo non è sicuramente facile anche perché, oltre alla questione delle pensioni, il Governo è impegnato su altri due fronti: la riforma fiscale – che coinvolgerà tutte le principali imposte del sistema fiscale italiano- e l’abolizione del Reddito di cittadinanza che verrà sostituito dalla MIA. Tutti temi scottanti che incideranno in misura importante sulle vite – e sulle tasche – di milioni di italiani.
Giorgia Meloni ha assicurato che si impegnerà a superare la legge Fornero già entro la fine di questa legislatura. Tuttavia già dal prossimo anno potrebbero esserci novità importanti che riguarderanno una vasta platea di lavoratori.
Ecco da quando si potrà andare in pensione a 61 anni
Portare l’età pensionabile da 67 anni a 61 anni sarebbe davvero un successo incredibile per l’Esecutivo. Non è detto che in futuro ciò non possa accadere per tutti i lavoratori. Nel 2024, intanto, già diverse persone potranno ritirarsi dal lavoro a soli 61 anni, cioè sei anni prima del previsto.
Esistono diverse strade per riuscire ad andare in pensione prima di 67 anni. La prima riguarda i lavoratori precoci i quali, se hanno maturato almeno 41 anni di contributi, possono ritirarsi dal lavoro a prescindere dall’età. Ma per percorrere questa via è necessario aver iniziato a lavorare in regola molto giovani. Requisito che ben pochi possono soddisfare. C’è poi Opzione donna che consente di ritirarsi a 60 anni – o a 58 anni se si hanno almeno due figli – ma è riservata solo ad alcune categorie di lavoratrici. C’è un’altra categoria che può beneficiare della pensione anticipata: coloro che svolgono lavori considerati usuranti. Ed è proprio qui che il Governo vuole intervenire. È intenzione dell’Esecutivo ampliare la lista dei lavori classificati come usuranti consentendo, quindi, a molte più persone di andare in pensione a 61 anni.
Coloro che svolgono i lavori usuranti, infatti, possono andare in pensione o a 61 anni e 7 mesi con 36 anni di contributi o a 62 anni e 7 mesi se gli anni di contributi sono 35. In pratica possono beneficiare di Quota 97,6. Ad oggi, però, possono andare prima in pensione sfruttando questa opzione solo le seguenti categorie:
- lavoratori notturni;
- addetti alla “linea catena”;
- conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
A questi si aggiungono i lavoratori impegnati in mansioni ritenute particolarmente usuranti, quali:
- lavori in galleria, cava o miniera
- lavori in cassoni ad aria compressa
- lavori svolti dai palombari
- lavori ad alte temperature
- lavorazione del vetro cavo
- lavori espletati in spazi ristretti
- lavori di asportazione dell’amianto.
L’intenzione del Governo Meloni è allungare la lista delle professioni considerate usuranti. Quasi sicuramente, a partire dal 2024, verrà data la possibilità di andare in pensione a 61 anni anche ai portalettere che sono sempre esposti alle intemperie climatiche e, quindi, corrono maggiori rischi di ammalarsi. Si sta ancora valutando quali altri mestieri aggiungere alla lista.