La riforma fiscale di marzo sarà estremamente importante per molte misure già in corso. Una da riconfermare è Quota 103.
Siamo ormai vicini alla conferma della riforma fiscale promessa dal Governo Meloni a marzo 2023. Questa sarà importante per moltissimi ambiti, uno dei quali è anche quello delle pensioni. Si pensa a una conferma sulla proroga di Quota 103.
Il nodo delle pensioni e quello del Fisco vanno a braccetto quando si parla del Governo Meloni. Se a inizio anno il Governo aveva confermato la riforma delle pensioni, con l’introduzione della nuova misura di pensionamento anticipato, con la di prossima uscita manovra fiscale potremmo avere la conferma sulla sua proroga per l’anno prossimo. Quota 103 è stata la risposta mediata del Governo di Centrodestra al problema dei pensionamenti ritardati in Italia, nonché una misura di passaggio prima dell’effettiva rivoluzione del sistema pensionistico italiano, che ancora tarda ad arrivare. Per quanto riguarda la riforma fiscale, l’ipotesi è che Quota 103 possa essere prorogata fino al 2025, per diventare strutturale.
Quota 103 è una soluzione ad un problema per cui è stata necessaria una mediazione e un compromesso. La proposta iniziale era quella di introdurre un sistema di pensionamento anticipato che avesse come regole quelle della Quota 41 proposta dalla Lega. Si tratta di un pensionamento anticipato per tutti i lavoratori con solo requisito di versamento contributivo. L’unico requisito richiesto sarebbe di aver versato 41 anni di contributi all’INPS, senza alcun requisito di età anagrafica. Nella migliore delle situazioni possibile, un lavoratore che ha continuato ininterrottamente di versare contributi dall’età di 18 anni, potrebbe andare in pensione con questa misura a 59 o 60 anni.
Quando si è trovato a confermare questa misura, il Governo di centrodestra si è trovato a dover fare i conti con una decisa penuria dal punto di vista economico. Le misure di pensionamento anticipato erano decisamente troppe e troppo costose, tanto che Opzione Donna, una delle misure di maggior successo, ha rischiato la cancellazione. Quota 103, quindi, prevede il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi versati, ma aggiungendo un requisito di età anagrafica di 62 anni.
Il Governo Meloni sembra credere molto nella misura di Quota 103, ed è inoltre intenzionato a dare al paese delle misure strutturali che sopravvivano oltre i pochi anni delle precedenti. Quota 100 e Quota 102 non sono sopravvissute ai Governi che le hanno volute, ma quello che vuole Giorgia Meloni è qualcosa di più duraturo. A guidare la richiesta per la resa strutturale di Quota 103 è la Lega, i cui delegati prevedono un costo della misura di 9 miliardi di euro in un anno.
Quest’anno è ancora possibile poter fare richiesta per Quota 103. In particolare possono fare richiesta i lavoratori precoci che hanno cominciato a lavorare a 19 anni, e che hanno completato i 41 anni di contributi previsti, oppure i lavoratori con mansioni gravose. Nel 2023 la misura Quota 103 ha però ancora un altro limite, il limite di importo dell’assegno pensionistico. Secondo quanto scritto nel testo della misura, l’assegno pensionistico per Quota 103 non può essere superiore a 5 volte il versamento minimo.
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