Il Governo Meloni ha dichiarato guerra al Reddito di cittadinanza: ecco tutti i nuovi parametri da soddisfare
Tempi duri per i percettori del Reddito di cittadinanza. In attesa del suo taglio definitivo, infatti, sono cambiati tantissimi parametri. In molti, dunque, adesso potrebbero già essere esclusi. Tutto quello che c’è da sapere.
Come sappiamo, il Governo di centrodestra presieduto da Giorgia Meloni ha, fin dalla campagna elettorale e dal successivo insediamento, dichiarato guerra al Reddito di cittadinanza. Per il centrodestra e, in generale, per l’area più conservatrice della politica, il sussidio è, in realtà, un modo di alimentare parassiti della società e soggetti che non voglio lavorare.
Misura vessillo, invece, del Movimento 5 Stelle che, ricorderete, con grande enfasi, dichiarò di aver “abolito la povertà”. E’ innegabile (lo dice anche l’Istat) che, comunque, soprattutto in questi difficili mesi di pandemia, crisi energetica e inflazione, il Reddito di cittadinanza abbia rappresentato una forma di welfare fondamentale per far vivere milioni di famiglie. Il Governo Meloni però lo abolirà e per qualcuno sta, di fatto, dichiarando guerra ai più poveri. Ma ancor prima di abolirlo sono cambiate diverse cose. E adesso in tanti potrebbero già essere esclusi. Ecco tutti i nuovi parametri per averne diritto e percepirlo.
Come cambia il Reddito di cittadinanza
Conosciamo tutti, infatti, l’avvento del nuovo provvedimento che sostituisce il Reddito di cittadinanza. Si chiama Misura di Inclusione Attiva, conosciuta con l’acronimo MIA. Solo un parte delle persone che, quest’anno, perderanno la possibilità di incassare il Reddito di cittadinanza potranno poi rientrare nella MIA.
In generale, sono assai stringenti i parametri da soddisfare per rientrare tra i beneficiari del sostegno economico. Il rischio, concreto, è che migliaia di famiglie che fin qui hanno vissuto grazie al sussidio ora si possano ritrovare inguaiati. Innanzitutto va ricordato che il sussidio può essere percepito per massimo sette mensilità. Poi si perde la possibilità. Si salvano, invece, i nuclei familiari che hanno al proprio interno un minorenne, un over 60 o un disabile. Passeranno al MIA dall’1 gennaio 2024.
Il MIA dovrebbe prevedere un limite Isee inferiore rispetto a quello richiesto dal Reddito di cittadinanza: rispetto agli attuali 9.360 euro, la soglia è fissata al di sotto dei 7.200 euro. Con i nuovi parametri, però, non vi sarà alcuna differenza tra una famiglia composta da due maggiorenni rispetto a quella a cui si aggiunge un minore.