Se il datore di lavoro non ti ha pagato lo stipendio è tuo diritto poter ricevere un risarcimento danni, ma come fare?
Può capitare che a fine mese per differenti motivi l’azienda per la quale si lavora non inoltri il pagamento dello stipendio. Che fare in questo caso? Innanzitutto essendo rapporti umani è bene sempre prendere in considerazione le varie dinamiche.
Un mancato pagamento potrebbe avere varie motivazioni e quindi valutare coscientemente insieme al datore di lavoro. Se le sue giustificazioni non piacciono cosa si può fare? In realtà il dipendente ha firmato un contratto che lo tutela ma capiamo in che modo. Per la legge, il datore di lavoro è obbligato a pagare il lavoro che il dipendente ha svolto per lui e da qui quindi l’obbligo di busta paga a fine mese.
Ma nel caso in cui i problemi non si riuscissero a risolvere personalmente, come può agire il dipendente per pretendere i soldi che gli spettano? Vediamo in parole semplici cosa succede per legge.
Cosa fare se non si riceve il pagamento dello stipendio mensile e quando entra in gioco il legale
ll datore di lavoro è tenuto, per legge a rispettare le scadenze dei pagamenti, nel caso in cui non lo facesse, il lavoratore vanterebbe un credito nei suoi confronti. Ovviamente si parla di ritardi gravi e non di situazioni risolvibili a tu per tu. Più nello specifico il dipendente potrà muoversi con la conciliazione monocratica o con la diffida, fino ad arrivare, nei casi più estremi, ad un’azione giudiziaria in tribunale o alle dimissioni per giusta causa.
C’è poi da ricordare che anche lo stesso Stato tutela il dipendente che non ha percepito stipendio grazie al Fondo di garanzia dell’Inps che si sbloccherebbe dopo aver verificato determinate condizioni. Chi ha necessità di ottenere il prima possibile i propri crediti retributivi può scegliere la strada della conciliazione monocratica o della diffida per crediti patrimoniali, mentre chi crede che sia meglio rivolgersi ad un avvocato e proporre un’azione giudiziaria, va incontro a dei tempi decisamente più lunghi.
Il lungo percorso prevede una fase iniziale in cui si fa richiesta di chiarimento, successivamente si può inviare una richiesta scritta tramite Ped, ovvero una raccomandata consegnata a mano e con ricevuta di presa visione. Se anche in questo caso il sollecito non è bastato allora ci si dovrà rivolgere ad un legale. A questo punto sarà il legale stesso a consigliare al cliente il modo migliore per agire in base alla situazione in cui ci si trova.