In questi giorni sono aumentate le segnalazioni riguardanti una nuova truffa telematica: fate attenzione, un errore e vi svuotano il conto!
Non passa giorno senza che arrivino comunicazioni riguardanti la diffusione di una nuova truffa. Purtroppo, infatti, internet ha fornito ai malintenzionati nuovi strumenti per trarre in inganno le proprie vittime.
Se prima le truffe avvenivano quasi esclusivamente porta a porta o telefonicamente, oggi tentativi di inganno possono giungere sia via sms che tramite e-mail, WhatsApp, Facebook, Telegram e tutti gli altri strumenti di comunicazione che abbiamo a disposizione. Il come i truffatori riescano ad entrare in possesso dei nostri numeri telefonici non è certo (probabilmente bucano liste dati da social o da servizi online), ciò che sappiamo è che questi tentativi di frode sono noti come phishing e che pur variando nella forma hanno tutti delle caratteristiche comuni.
Che si tratti della comunicazione di un problema al conto in banca o dello smarrimento di un pacco, o ancora di un presunto reato commesso, l’obiettivo di queste comunicazioni è quello di fare spaventare l’utente e portarlo a cliccare d’istinto sul link che viene rigorosamente inserito alla fine della comunicazione. Proprio attraverso quel link i malintenzionati possono installare sul nostro dispositivo un malware o un virus. Nella maggior parte dei casi, però, porta ad un sito ingannevole nel quale ci chiedono di inserire i dati privati.
Nuova truffa, fate attenzione: basta un click per farvi svuotare il conto in banca
La truffa che sta girando in questi giorni riguarda una comunicazione Iva e rientra nella macrocategoria delle truffe phishing. Ad aver allertato gli utenti web è stata L’Agenzia delle Entrate, con una comunicazione nella quale chiede di fare attenzione ad una e-mail che ha come oggetto “Commissione di osservanza sul registro tributario” e nel cui testo si parla di liquidazioni periodiche IVA riguardanti l’anno in corso.
Il primo aspetto da sottolineare è che la presunta commissione citata nell’oggetto e nel testo della mail non esiste. Il secondo aspetto da sottolineare è che in caso di incongruenze tra i dati presentati e i calcoli dell’Agenzia delle Entrate, non vi verrà mandata una mail ad un indirizzo di posta elettronica non certificato. Solitamente queste comunicazioni avvengono tramite notifica, ma possono essere inviate anche sulla Pec, visto che la Posta Elettronica Certificata ha valenza ufficiale.
Qualora abbiate dubbi riguardo a quanto vi viene contestato, rivolgetevi al vostro commercialista o comunicate direttamente con l’Agenzia delle Entrate tramite i canali ufficiali. Ciò che non dovete mai fare, in questo caso come negli altri simili, è cliccare sul link che si trova all’interno delle mail. L’altro errore da non commettere è quello di indicare i dati che vi vengono chiesti sul sito in cui venite reindirizzati. In qualunque caso, l’ente statale non vi chiederà mai dati personali, poiché semplicemente li possiede già.