Come possiamo essere tranquilli quando si vende online? Ecco la reazione del Fisco ogni volta che vendi su eBay o Facebook.
Le piattaforme online ci hanno mostrato come è possibile comprare e vendere con pochissimo sforzo. Tutti possono farlo tramite eBay o Facebook, ma ci sono delle accortezze da tenere se non si vuole che il Fisco venga a ficcare il naso nei nostri affari.
In Italia vendere un prodotto è qualcosa di estremamente regolamentato. Non è un caso che le attività di vendita debbano avere una serie di importanti documenti firmati, consegnati e controllati da moltissimi enti, sia statali che locali. Uno di questi è l’Agenzia delle Entrate, che deve controllare che i permessi siano in regola perché l’attività possa andare avanti senza scadere nell’irregolarità. La compravendita di prodotti usati tramite piattaforme online rompe questo meccanismo. Chiunque può comprare o vendere una macchina, una scrivania o qualsiasi altra cosa usata utilizzando Facebook Market, eBay o una qualsiasi altra delle moltissime piattaforme di compravendita online.
Queste operazioni rientrano nell’area di quelle che vengono definite dalla legge come vendite occasionali. Secondo la legge, in questo caso, il venditore non deve rilasciare fattura, dato che si tratta di qualcosa che può fare soltanto chi ha una partita IVA. A fini fiscali deve produrre un documento che attesti la transazione effettuata per la vendita occasionale, come una ricevuta di pagamento occasionale o una nota di debito. Cosa succede altrimenti? Gli agenti dell’Agenzia delle Entrate controllano le entrate del conto corrente del venditore o delle sue spese, si accorgono che c’è qualcosa che non torna e cominciano ad indagare.
Fisco e vendite occasionali, ecco cosa puoi aspettarti se non segui le regole
La vendita di un bene senza un regolare documento fiscale a riprova dell’avvenuta transazione è una faccenda molto seria. La ricevuta per la vendita occasionale deve essere un documento preciso, che contiene alcune informazioni essenziali:
- tutti i dati anagrafici del venditore: nome, cognome, indirizzo e codice fiscali;
- i dati dell’acquirente, con nome e cognome in caso di acquirente privato o ragione sociale nel caso sia una società;
- descrizione del bene venduto;
- importo percepito;
- indicazione sul fatto che si tratta di “corrispettivo relativo alla cessione di beni compiuta quale attività commerciale occasionale” con tutti i riferimenti alle leggi necessari;
- data e firma del cedente che rilascia la ricevuta.
Inoltre, se l’importo pareggia o supera la cifra di 77,47 euro, è necessario apporre una marca da bollo da 2 euro della data della transazione.
Come si giustifica una cifra percepita da vendita occasionale sulla dichiarazione dei redditi
Un ulteriore passaggio è far figurare la vendita occasionale nella dichiarazione dei redditi. Chi ha venduto uno o più beni deve dichiarare i redditi percepiti dalla vendita di tali beni durante l’anno. Il quadro da compilare in questo caso è quello denominato RL del modello Unico Persone fisiche o, in caso di presentazione del modello precompilato 730, il quadro D.