L’attenzione è rivolta alle pensioni, che potrebbero di nuovo cambiare entro la fine dell’anno. Ecco chi ci guadagna e chi invece no.
La nuova riforma del fisco prevista per il 2023 sarà estremamente impattante sui guadagni dei lavoratori, ma anche dei pensionati. In particolare si guarda alle pensioni tra 500 e 4.000 euro al mese, per cui in certi casi ci saranno degli aumenti, in certi altri dei tagli.
Si prevedono grosse novità per quanto riguarda le pensioni della seconda metà del 2023, e tutto grazie alla nuova manovra fiscale che sta venendo preparata in questi giorni, ormai di prossima pubblicazione. Le pensioni sono già cambiate a marzo, grazie all’arrivo degli aumenti derivati dalla rivalutazione di gennaio anche per le pensioni più alte. Ma se da una parte ci sono stati degli aumenti, in altri casi gli assegni sono stati addirittura inferiori rispetto ai mesi precedenti. La percezione di assegni più bassi è dovuta alle applicazioni particolari della rivalutazione per le pensioni più alte. La rivalutazione del 7,3% di inizio anno è stata infatti applicata solo in parte.
Inoltre, insieme alle pensioni sono aumentate anche le tasse connesse, andando a controbilanciare l’aumento reso possibile dalla rivalutazione contro l’inflazione. Inoltre ci sono anche coloro che sono andati in pensione con delle forme di pensionamento anticipato- Tra questi l’Isopensione, l’Ape Sociale, il contratto di espansione, l’ammortizzatore pensionistico o gli assegni straordinari di sostegno al reddito. Queste misure non sono considerate parte degli assegni pensionistici veri e propri, e quindi, a norma di legge, sono esclusi dalla rivalutazione.
La manovra fiscale è attesa entro la fine di questo mese, con gli effetti che si vedranno più avanti quest’anno. Questa avrà delle ripercussioni sugli importi delle pensioni, così come lo avrà sugli importi degli stipendi dei lavoratori. La manovra consiste in una decisa revisione degli scaglioni di aliquote di reddito su cui si calcolano le imposte IRPEF. Secondo quando detto dal Governo, le aliquote dovrebbero passare da 4 a 3, con una serie di conseguenze sulle tasse sul reddito.
Le nuove aliquote IRPEF andrebbero a configurarsi in questa maniera:
Rispetto al modello a 4 aliquote che abbiamo attualmente questo andrebbe a interessare coloro che hanno un reddito tra 15.000 e 50.000 euro. Chi ha un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro, infatti, vedrà un leggero aumento delle tasse sul reddito, visto che precedentemente l’aliquota IRPEF per loro era del 25%.
A cambiare maggiormente saranno le tasse sul reddito delle persone con reddito compreso tra 28.000 e 50.000 euro, ovvero la fascia di reddito considerata medio – alta. Queste persone vedranno un significativo abbassamento delle proprie tasse sul reddito e un aumento dell’importo reale della propria pensione.
Per i redditi più bassi, fino a 15.000 euro all’anno, e per i redditi più alti, superiori a 50.000 euro, non cambierà niente. Le aliquote applicate per questi scaglioni di reddito restano gli stessi, senza alcuna variazione.
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