Con il Governo attuale ci saranno molte più possibilità di pensionamento per i meno fortunati. Ecco cosa tocca agli anziani invalidi.
Giorgia Meloni lo ha chiarito più volte: sotto il suo governo gli aiuti andranno a chi ne ha maggiormente bisogno. Ecco quindi che, con le pensioni 2023 ci saranno molti più vantaggi verso gli invalidi, che potranno accedere al pensionamento con largo anticipo.
Il problema del pensionamento tardivo in Italia è un problema sia per il mercato del lavoro, sia per le persone che vorrebbero ritirarsi dal mondo del lavoro. A soffrire di più per lo spostamento delle pensioni all’età di 67 anni con 20 anni di contributi sono proprio quegli anziani che, per ragioni fisiche e fisiologiche, non sono più in grado di fare lo stesso lavoro con l’efficienza di un tempo. Questo vale ancora di più per i lavoratori anziani e con invalidità, magari procuratasi proprio sul luogo di lavoro. Per costoro il Governo ha previsto una serie di agevolazioni, prima tra tutte la possibilità di andare in pensione con largo anticipo.
Queste agevolazioni si applicano a chi è stata riconosciuta un’invalidità dell’80% e non ha la possibilità di lavorare normalmente. In condizioni del genere l’operatività è ridotta ai minimi termini e permettere che una persona continui a lavorare sarebbe un danno anche per il datore di lavoro. In questi casi si procede ad un’anticipazione del pensionamento del lavoratore, che può andare in pensione a 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne. Permane per entrambi i sessi la necessità di aver versato 20 anni di contributi.
Il pensionamento anticipato per gli invalidi, come funziona
Da notare che questa forma di pensionamento anticipato non ha nulla a che fare con le altre forme di pensionamento anticipato confermate per il 2023. Le varie Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale sono tutte misure di pensionamento anticipato con un target e un valore diverso a quelle per i lavoratori invalidi anziani. C’è da precisare, peraltro, che non tutti i lavoratori disabili sono inclusi in questa possibilità di pensionamento anticipato.
Oltre a quei lavoratori che non hanno un’invalidità dell’80%, ad essere esclusi dalla possibilità di pensione anticipata sono i lavoratori del settore pubblico e i lavoratori autonomi. Questo perché il beneficio si applica solo ai lavoratori iscritti all’AGO, l’Associazione Generale Obbligatoria. A questa associazione possono essere iscritti soltanto i lavoratori dipendenti del settore privato, quindi tutti gli altri devono trovare altri metodi di pensionamento
Altre esclusioni dal beneficio del pensionamento anticipato per invalidi
Non è tutto: il pensionamento con 9 o anche 11 anni di anticipo non può essere utilizzato dai lavoratori più giovani. Questo perché il sistema è legato al calcolo retributivo della pensione, ovvero quello che veniva applicato prima del passaggio al calcolo contributivo nel 1996. Sono quindi esclusi dalla possibilità di pensionamento anticipato tutti i contributivi puri, ovvero quello che hanno cominciato a lavorare e versare contributi dopo il 31 dicembre 1995.
Ultima esclusione: la pensione anticipata è riservata unicamente a chi ha una invalidità specifica e non generica. Quindi soltanto se il tipo di invalidità impedisce al lavoratore di svolgere la propria attività lavorativa.
