Il crollo di SVB ci fa paura perchè potrebbe essere lo spillo che scoppia la tremenda bolla. Ma si parla sempre di effetto contagio.
La recente tempesta sulle banche americane sta mettendo in uno stato di forte preoccupazione gli investitori di tutto il mondo. Il sistema bancario appare ancora una volta fragile e il rischio contagio torna a essere forte. Il nuovo scandalo sulle banche degli Stati Uniti fa tornare alla mente inevitabilmente il crack della Lehman Brothers e la preoccupazione è tanta.
Ci si chiede con insistenza se le banche italiane siano a rischio di crollo e quanto il sistema bancario e finanziario mondiale sia realmente solido. In questi giorni i report si stanno susseguendo ad un ritmo impressionante e tutti cercano di rassicurare gli investitori. Ma se un allarme sulle banche ci fa così paura è anche perché sappiamo che i valori borsistici sono gonfiati e che il cigno nero è sempre in agguato.
Il problema è la bolla
Infatti se ci fosse la convinzione profonda che i valori delle borse internazionali sono sani e sono sostanzialmente aderenti alla realtà anche un terremoto bancario come quello di questi giorni non riuscirebbe a creare tanta ansia. La verità è che dopo anni di tassi tenuti bassissimi dalle banche centrali di tutto il mondo è chiaro che i valori della borsa rischiano di avere alimentato una pericolosa bolla. Se una grande banca crolla o se c’è uno scandalo di grandi proporzioni, la borsa può subire delle turbolenze ma sostanzialmente vengono riassorbite.
E’ completamente diverso il caso di una borsa che sia in bolla. Se sulla borsa c’è una bolla qualsiasi scandalo crea ansia perché potrebbe essere proprio quello l’inciampo a creare il disastro. Se oggi il crack della banca Silicon Valley Bank fa paura dovremmo farci delle domande.
Il rischio contagio è alto e addirittura il presidente Biden è dovuto intervenire per dire agli americani che i loro risparmi sono al sicuro.
Il rischio contagio fa paura ma il problema è altrove
Questo incidente tra qualche settimana forse potrebbe essere anche dimenticato dall’opinione pubblica, ma quello che resta è una borsa gonfiata: se questo scandalo non la fa crollare potrebbe essere il prossimo a farlo. In questi giorni continuiamo a parlare del crack della banca SVB ma il problema vero è altrove e le banche centrali e gli organismi di regolamentazione della borsa continuano a non affrontarlo. Il crollo della Silicon Valley Bank e subito dopo di Signature Bank rappresenta un chiari segnale in tal senso.
Si tratta del secondo più imponente fallimento bancario nella storia USA dopo quello della Washington Mutual avvenuto nel 2008. Se il rischio di cui si parla è il rischio contagio, anche quello più tremendo non potrebbe far crollare una borsa prezzata il giusto. Ma se i valori sono prezzati in modo irrealistico ecco che il crollo e il panic selling possono essere veramente fortissimi. L’ennesimo crack bancario potrebbe essere l’occasione per affrontare la questione. Ma molto probabilmente non lo sarà.