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Pensioni, quali contributi puoi recuperare per ritirarti prima dal mondo del lavoro

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Olga Luce

Il versamento di contributi, insieme al raggiungimento di una data soglia anagrafica, è un parametro essenziale per andare in pensione: in determinati casi però può essere “aggirato”.

Normalmente i contributi sono versati dal datore di lavoro al lavoratore, quindi dipendono dalla stabilità e dalla durata di un rapporto lavorativo. Questo significa che, nei periodi in cui non è sotto contratto, un lavoratore dipendente non riceve contributi.

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Andare in pensione prima è possibile – ilovetrading.it

La conseguenza diretta di questo stato di cose è che la data della pensione si allontana sempre di più dal momento che, per un determinato periodo di tempo, il lavoratore disoccupato non accumula i contributi necessari all’ottenimento della pensione. Fortunatamente la legge prevede un meccanismo a tutela del lavoratore attraverso cui è possibile aggirare questo problema a patto di disporre di risorse economiche adeguate.

Nel corso di un periodo di disoccupazione un lavoratore potrà versare a se stesso dei contributi volontari, andando di fatto a sostituire i versamenti che sarebbero effettuati dal suo datore di lavoro qualora disponesse di un regolare contratto di impiego.

Il versamento volontario di contributi per andare prima in pensione

Per eseguire tali versamenti è necessario comunicare la propria intenzione all’INPS e ricevere il nulla osta. L’INPS provvederà anche a indicare l’importo da versare, che verrà determinato sulla base di diversi fattori, come il sesso, l’età e la retribuzione media del lavoratore che fa la richiesta.

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Come funzionano i contributi volontari? – ilovetrading.it

Nel momento in cui riceverà l’autorizzazione a procedere da parte dell’INPS il lavoratore potrà cominciare a versare i propri contributi che lo aiuteranno a coprire i “vuoti contributivi” dovuti a una delle seguenti cause:

  • periodo lavorativo all’estero: solo se è stato svolto in un Paese che non ha stipulato degli specifici accordi con l’Italia. Nei Paesi esteri in cui è attiva una convenzione i contributi saranno versati regolarmente dal datore di lavoro, quindi il lavoratore non avrà la necessità di “recuperarli” attraverso il versamento volontario;
  • periodi di lavoro part – time
  • congedo richiesto per motivi gravi: in questo caso il periodo di congedo che è possibile riscattare attraverso i versamenti volontari di contributi è di massimo due anni;
  • assistenza e cura di disabili: un lavoratore che ha curato e assistito un disabile ha diritto a riscattare quel periodo di mancati contributi fino a un massimo di cinque anni;
  • formazione finalizzata al conseguimento di attestati legalmente riconosciuti in Italia: è considerata formazione “riscattabile” sia quella accademica, relativa quindi al percorso di studi o alla ricerca, ma anche la formazione professionale, quindi finalizzata a migliorare le proprie skill lavorative al fine di ottenere incarichi più prestigiosi.
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