Avere debiti non è mai piacevole, perché spesso porta a fare rinunce per riuscire a saldare l’importo. A volte, però, è possibile usufruire della prescrizione.
Le spese che ognuno di noi deve sostenere sono tante e nell’ultimo periodo sono diventate ancora più impellenti a causa degli aumenti che hanno coinvolto praticamente tutti i settori, compresi i prodotti che finiscono sulla nostra tavola.
La situazione non può che essere complicata se si hanno debiti a lunga scadenza, come può accadere ad esempio quando si acquista un’automobile, che solitamente si finisce di pagare nell’arco di qualche anno (almeno cinque). I pensieri aumentano si è sottoscritto un contratto di affitto o addirittura un mutuo per la casa. In entrambi i casi rispettare le scadenze diventa fondamentale se non si vuole andare incontro a brutte conseguenze da cui sarà difficile uscire.
Avere una casa da gestire comporta tanti obblighi, oltre che spese, ma riuscire a gestirle è spesso tutt’altro che semplice. Proprio per questo in alcuni casi diventa inevitabile chiedere un prestito e dilazionare i pagamenti, in modo tale da avvertire meno peso sulle spalle. La rateizzazione, però, non rende sempre del tutto tranquilli, specialmente se si hanno diversi anni a disposizione per saldare i debiti. A volte, infatti, ci si ritrova a dover avere problemi di lavoro che non si potevano prevedere nel momento in cui si era sottoscritto l’accordo, ma in casi simili rispettare le scadenze può diventare davvero complicato.
L’agevolazione per pagare i debiti: potresti averne bisogno
Non tutti lo sanno, ma a volte è possibile usufruire di un’agevolazione che può rivelarsi provvidenziale in condizioni di difficoltà. È bene quindi sapere quando questa può essere valida. Saldare i debiti è ovviamente indispensabile, ma ci sono momenti in cui questo non è più necessario. Questo accade quando scatta la prescrizione, momento che può però variare a seconda dei casi. A quel punto niente è più dovuto e ci si può sentire liberi da ogni obbligo.
Non è nemmeno necessario presentare alcuna domanda, ci si può sentire ormai esenti dalla necessità di versare l’importo senza dover fare alcun intervento e senza il rischio di andare incontro a sanzioni di alcun tipo. Anzi, se il creditore nel corso del tempo dovesse avanzare una richiesta si potrà dimostrare che tutto è ormai prescritto, anche davanti a un giudice.
In genere la prescrizione dei crediti scatta dopo dieci anni. Questo vale per tutti i crediti derivanti da un contratto, come è il caso di quelli sottoscritti con finanziarie o banche. A volte, però, questa regola non è valida, ma anzi il periodo può essere inferiore. È il caso, ad esempio, crediti derivanti da reati, atti illeciti o danneggiamenti, come ad esempio il risarcimento danni provocati da un alluvione, una molestia o un insulto; qui possono bastare cinque anni.
Quanto durano i debiti e quando scadono le prescrizioni
Nei debiti sottoscritti con i professionisti, quali ad esempio avvocati, medici o commercialisti, sono sufficienti tre anni. Una tempistica analoga è prevista per le lezioni private non saldate. Nel caso delle bollette, invece, la situazione non è sempre univoca: per il telefono è di cinque anni, mentre per luce e gas di due. Se un lavoratore dipendente deve avanzare diritti per lui determinanti, quali le differenze sulla busta paga, il Tfr o stipendi arretrati, devono essere calcolati cinque anni dal momento della fine del rapporto.
Tutte le tasse vanno in prescrizione dopo dieci anni, ad eccezione di quelle dovute a Comuni e Regioni, per cui sono da ritenersi validi i cinque anni. Il bollo auto, però, non risulta più dovuto dopo tre anni dalla scadenza. Per quanto riguarda invece multe stradali e contributi dovuti all’Inps, il termine è di cinque anni. Insomma, se si è dimenticato di pagare qualcosa non resta che verificare quale sia lo stato della propria situazione.