Siamo in attesa della grande riforma del lavoro prevista per fine marzo in Italia. Settimana corta e novità suoi salari e NASPI.
La possibilità di introduzione anche in Italia della settimana corta lavorativa era in discussione da tempo. A marzo 2023 potrebbe diventare verità grazie alla nuova, grande misura di riforma del lavoro che vuole varare il Governo. Ecco tutte le novità.
Non solo settimana corta, ma anche novità per quanto riguarda gli importi e le regole dei salari e la percezione dell’indennità di disoccupazione NASPI. Tutto questo sarà incluso nel nuovo pacchetto di misure per riforma del lavoro che verrà presentato a fine marzo dal Governo Meloni nella persona della ministra del Lavoro Marina Calderone. Il documento che conferma la presenza di queste misure in arrivo per la società italiana sono contenute moltissime novità, dalla NASPI alla settimana corta obbligatoria, dalle novità sui salari al reddito di cittadinanza. Tutte misure che il Governo ha discusso per molto tempo internamente e che è pronto a mettere in pratica.
La prima e più importante misura che verrà presa dalla riforma del lavoro è l‘introduzione della MIA. La Misura di Inclusione Attiva andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza, con una forma che ricorda molto da vicino la forma modificata del reddito che il Governo Meloni ha lasciato per questo suo ultimo anno di vita. Il sussidio prevede 500 euro al mese per 18 mesi per i nuclei familiari di non occupabili, con la cifra che aumenta per quante persone sono comprese nel nucleo. Per le famiglie di persone occupabili, invece, il sussidio sarà di 350 euro al mese per 12 mesi. Si vogliono inoltre mettere in campo una serie di politiche attive per la ricerca di lavoro.
La riforma vedrà anche una revisione dei tempi per la percezione dell’indennità di disoccupazione NASPI. L’indennità che viene concessa ai lavoratori in totale stato di disoccupazione involontaria è attualmente riconosciuta per un periodo pari alla metà delle settimane lavorative precedenti al quadriennio precedente e matura il 50% delle giornate di lavoro effettuate come giornate indennizzabili NASPI. L’idea è quella di ridurre tale percentuale al di sotto del 50%, ma non è ancora chiaro di quanto nello specifico. In ogni caso non sembra sarà toccato il limite massimo di 24 mesi di durata dell’indennità.
Si andrebbe inoltre a confermare la novità della settimana corta per i lavoratori. Sarebbe una nuova modalità di lavoro già in uso in altri paesi esteri che prevede una settimana lavorativa di sole 4 giornate. Questi si affiancherebbe come possibilità alle attuali normali settimane lavorative.
Non si saprà fino alla grande rivelazione quali saranno tutte le misure previste nella riforma del lavoro, ma si hanno alcune indiscrezioni:
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