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Addio Iva su alcuni alimenti. Arriva il nuovo piano del Governo

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Enrico

Con la nuova riforma fiscale il Governo Meloni interviene anche sull’Iva, riducendola o addirittura azzerandola per tutta una serie di prodotti. Ecco i dettagli. 

Buone notizie per i contribuenti. Con la nuova riforma fiscale l’esecutivo intende rivedere l’Iva su alcuni prodotti che interessano un’ampia platea di consumatori. Lo ha confermato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo a margine della presentazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate alla Camera dei Deputati, sottolineando che il piano è in cima all’agenda del Consiglio dei ministri.

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Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini – AnsaFoto (Ilovetrading.it)

L’Iva in questione è quella applicata su alcuni beni alimentari essenziali, per i quali dovrebbe essere annullata, mentre per altri prodotti si ipotizza una riduzione. Il tutto con l’obiettivo di garantire un “pieno allineamento” tra la direttiva italiana e quella Ue, ma anche di “razionalizzare e semplificare la disciplina dell’imposta nell’ottica del miglioramento del rapporto tra il fisco e il contribuente”. L’idea di fondo dell’esecutivo è quella di sottrarre alcuni beni di prima necessità al pagamento dell’Iva, nell’ottica di un’azione di contrasto al carovita. Il viceministro Leo ha fatto riferimento all’introduzione di un “meccanismo di esenzione” simile a quello già sperimentato con i vaccini anti-Covid.

La nuova mossa dell’esecutivo sul fronte dell’Iva

Il piano, in via di definizione, prevedrebbe l’azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto per alimenti essenziali come pane e pasta (attualmente è al 4%), e l’abbassamento dal 10 al 5% per prodotti come carne e pesce. Il costo dell’operazione, stime preliminari alla mano, si aggirerebbe tra i 4 e i 6 miliardi di euro.

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L’iva potrebbe essere azzerata sul pane – ilovetrading.it

Non è tutto. Si lavora anche per una semplificazione di alcuni istituti dell’Iva, come la detrazione e i rimborsi, in modo da renderli più accessibili ai contribuenti. In soldoni, i crediti Iva potrebbero essere pagati più rapidamente. Quanto alle aliquote fiscali, la riforma prevede di ridurle da 4 a 3, ma nella delega non saranno indicati né il livello né gli scaglioni di reddito. La prima fascia potrebbe essere tra il 23% e il 25%, la seconda al 33% e la terza al 43%, ma per ora si tratta solo di ipotesi. Il governo vorrebbe dare un segnale forte al lavoro dipendente, dopo il mancato taglio del cuneo contributivo.

Inoltre, la riforma fiscale dovrebbe portare a una nuova Ires a due aliquote, al fine di superare gradualmente l’Irap, con corsia prioritaria per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti, mediante l’introduzione di una sovraimposta con base imponibile corrispondente a quella Ires. Il cantiere del Fisco è caldissimo…

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