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Isopensione: che cos’è, come funziona e per chi può essere utile

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Enrico

Una delle più importanti novità introdotte dal governo con il decreto Milleproroghe è l’isopensione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e a chi spetta. 

Il tema pensioni è tra i dossier più caldi ereditati dal governo Meloni, e tra i più sentiti dai cittadini italiani. Tocca direttamente milioni di famiglie e va a incidere nel profondo sulle aspettative di benessere della popolazione. Dopo i tanti cambiamenti introdotti negli ultimi anni, un’importante novità è stata introdotta con l’ultimo decreto Milleproroghe alla voce “isopensione”.

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Nel periodo di isopensione il lavoratore riceve un assegno sostitutivo fino alla maturazione dei requisiti minimi – AnsaFoto (Ilovetrading.it)

A molti di noi il nome suonerà nuovo e strano, ma si tratta di una misura che può fare la differenza per tantissimi lavoratori e per le loro famiglie. L’isopensione è uno strumento che può essere sfruttato dalle imprese con eccedenza di personale fino al 30 novembre 2026, con una durata massima di 7 anni. Il meccanismo, a grandi linee, prevede che l’azienda anticipi al lavoratore la pensione maturata fino al momento dell’esodo e fino alla maturazione dei requisiti per ricevere il primo trattamento pensionistico. Ma vediamo da vicino tutti gli altri dettagli.

Con l’articolo 9 comma 5-bis, introdotto nella legge di conversione del suddetto decreto, la durata dell’isopensione è stata estesa da 4 a 7 anni dalla cessazione del rapporto lavorativo. In tal modo si è potuta allargare la potenziale platea di lavoratori interessati da questo provvedimento. Provvedimento che, sia chiaro, era e resta oneroso: l’azienda deve infatti anticipare al lavoratore la pensione maturata fino al momento dell’esodo. E questo fino alla maturazione dei requisiti per il primo trattamento pensionistico.

L’isopensione dalla A alla Z

Anche per tale motivo l’isopensione è comunemente chiamata “assegno di esodo”. La prima versione del provvedimento risale al 2012: fu introdotto dall’art. 4 della legge Fornero, sotto l’allora governo Monti, come strumento per consentire alle aziende con più di 15 dipendenti di siglare accordi con le organizzazioni sindacali per incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani.

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Tra le novità introdotte con il decreto Milleproroghe c’è quella relativa all’isopensione – AnsaFoto (Ilovetrading.it)

Nel dettaglio, l’isopensione prevede che l’azienda versi all’Inps sia le somme per l’assegno sostitutivo della pensione, sia la contribuzione a esso correlata fino alla maturazione dei requisiti minimi. Insomma, è una forma di prepensionamento che compensa il lavoratore del mancato stipendio dall’interruzione del rapporto di lavoro al raggiungimento della pensione. Occorre però che l’accordo siglato con i sindacati sia validato dall’Inps, che deve valuta i requisiti contributivi del dipendente e la dimensione dell’azienda. Non solo: a quest’ultima è richiesta una fidejussione a garanzia della sua solvibilità.

Per quanto riguarda l’importo dell’isopensione, è pari al trattamento spettante secondo le regole attualmente in vigore, calcolato in base ai contributi versati al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Da precisare che l’assegno di esodo non gode della perequazione automatica all’indice Istat, né permette trattenute ai fini di riscatti, ricongiunzioni o cessioni del quinto. L’isopensione, inoltre, non viene trasformata automaticamente in pensione: il lavoratore è tenuto a presentare in tempo utile la domanda di pensionamento all’Istituto.

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