Pensioni e riforma del lavoro: con il governo Meloni potrebbero arrivare due importantissime novità per gli italiani
Uno stravolgimento nel ‘modo’ di andare in pensione? Così sembra stando alle anticipazioni legate alle due riforme su fisco e lavoro che il governo Meloni sta mettendo a punto per il mese di marzo. La riforma del fisco sarà la prima ad essere annunciata, con una serie di misure di grande rilevanza, tra le quali la totale revisione delle aliquote Irpef riguardanti la tassazione dei redditi, riducendole da quattro a tre.
Seguirà nei giorni successivi la riforma del Lavoro, quel provvedimento che porterà con sé le principali novità sul fronte delle pensioni. C’è grandissima attesa a riguardo ma vi sono già una serie di anticipazioni in merito a tutto ciò che nel 2023 potrebbe cambiare.
Partiamo dunque con la prima riforma e con la trasformazione delle aliquote Irpef che ad oggi sono quattro: vanno dal 23% per redditi fino a 15.000 euro al 43% per redditi superiori ai 50mila con due fasce del 25 e del 35% per, rispettivamente, redditi tra 15 e 28mila e tra 28 e 50mila euro. La riforma potrebbe prevedere solo tre aliquote: del 23, del 27 e del 43% per redditi fino a 15mila, tra 15 e 50mila e superiori a 50mila euro.
Cosa comporterebbe sul fronte delle pensioni? Un pensionato con un reddito compreso tra 28 e 50mila euro e pensioni superiori a 2.150 ed inferiori a 3.700 euro mensili dovrebbe beneficiare di importanti aumenti dato il drastico calo dell’aliquota.
Aliquote Irpef confermate. E c’è la nuova riforma del Lavoro
Resterebbe tutto invariato, invece, per la prima e l’ultima fascia di redditi, con aliquote Irpef confermate. Tutto resta da decidere perché vi è anche l’ipotesi di ampliare la platea della seconda fascia fino a 75mila euro. Questo farebbe drasticamente calare la tassazione per chi ha pensioni di 3.800 euro circa mentre chi guadagna tra 15 e 28mila euro annui vedrebbe aumentare l’aliquota di due punti percentuale.
Passando invece alla riforma del Lavoro potrebbero esserci importanti novità sul fronte delle uscite anticipate. Si prevede anzitutto una revisione della Naspi, la sostituzione del RdC con la nuova Mia ed una serie di novità legate allo smart working e ai contratti di lavoro a tempo determinato.
Dalle anticipazioni emerge anche la possibilità di ripristinare Opzione Donna con i precedenti requisiti, consentendo alle donne di andare, con alcuni requisiti ma rivolti a tutte le lavoratrici e non solo a caregiver, licenziate ed invalide, di andare in pensione anticipatamente. Altra importante novità per le donne che potrebbe arrivare a breve è l’inserimento nella riforma di uno sconto contributivo, a fini pensionistici, per ogni figlio avuto. Questa misura esiste già ma si prevede di rafforzarla con nuovo budget.