Le novità che il Governo e l’INPS hanno in serbo per noi permetterà di far andare la gente in pensione con un anno di anticipo.
Le modifiche fatte dall’INPS su Opzione Donna potrebbero permettere alle lavoratrici di andare in pensione con un anno di anticipo nel 2023. Le novità sono state presentate dall’INPS e dal Governo italiano, che si è fermamente opposto alla cancellazione della misura.
All’inizio dell’anno sembrava addirittura che Opzione Donna potesse essere eliminata dall’ordinamento delle pensioni italiane per mancanza di fondi disponibili. La notizia ha fatto spaventare un po’ tutte le lavoratrici, che pensavano di aver accesso ad un metodo di pensionamento privilegiato in base all’esperienza di lavoro. Invece, complici le pressioni dei sindacati, il Governo si è convinto a mantenere la misura, ma con alcune sostanziali differenze rispetto al passato. La misura diventa quindi più larga e potrebbe anche permettere di far andare in pensione una donna un anno prima rispetto alla prevedente versione.
Si tratta per il momento di notizie basate su indiscrezioni fuoriuscite dalle discussioni in merito a Opzione Donna, ma pare che la direzione sia proprio quella di un nuovo testo della misura che abbasserà di un anno il requisito anagrafico per poter usufruire della misura di pensionamento anticipato per le lavoratrici. La misura potrebbe venire presentata ufficialmente con un prossimo decreto ministeriale. Un decreto che si preannuncia particolarmente ricco, visto che potrebbe contenere anche il testo del nuovo sussidio che sostituirà il reddito di cittadinanza: la Misura di Inclusione Attiva.
Nuove regole nel 2023, ecco come cambierà Opzione Donna
Il Governo sta pensando a una serie di modifiche che faranno in modo che Opzione Donna non solo sia in grado di portare le lavoratrici alla pensione con un anno di anticipo, ma anche di accogliere oltre 4 volte l’attuale bacino di utenti. Secondo quanto dicono le indiscrezioni, il bacino di utenti di Opzione Donna dovrebbe ampliarsi dalle attuali 2.900 possibile beneficiaria a ben 13.200. Oltre 13.000 donne che potranno andare in pensione prima del tempo grazie alla misura di pensionamento anticipato.
L’età standard per poter utilizzare Opzione Donna potrebbe quindi scendere a 59 anni, abbassandosi di 1 rispetto a oggi. Inoltre ci saranno dei benefici a seconda delle situazioni singolari delle lavoratrici che intendono andare in pensione. Nei casi di lavoratrici caregiver, quindi che devono accudire un familiare disabile o non autosufficiente, e le lavoratrici con almeno il 74% di invalidità civile, potranno sfruttare Opzione Donna per andare in pensione a 58 anni. Rimane invece il limite contributivo di 35 anni di contributi versati per poter ottenere il pensionamento anticipato.
I costi di Opzione Donna
La vera sfida per una rivoluzione del genere, potrebbe essere nei costi della misura. Il motivo per cui Opzione Donna ha rischiato la cancellazione a inizio 2023 è che la misura costava troppo, e con questa riforma potrebbe finire per costare anche più di prima. Se nel 2022 Opzione Donna ha richiesto tra gli 80.000 e i 90.000 euro, con le nuove riforme che vuole fare il Governo potrebbe arrivare a costare nel 2024 fino a 250.000/300.000 euro.