Presto sarai obbligato a ristrutturare casa per adeguarti alle politiche green. Ecco come fare per non rimanere al verde.
La Commissione Europea aveva confermato la direttiva secondo cui tutti i paesi dell’Unione avrebbero dovuto passare alle politiche green. L’obiettivo è quello di portare tutti gli edifici presenti nei paesi europei a emissioni zero entro il 2050, ma in Italia ci sono delle proteste.
I benefici delle politiche green che l’Unione Europea sta portando avanti non sono da mettere in discussione. La ratio è chiara a tutti: proteggere un futuro più pulito per il pianeta, abbattere le emissioni di CO2 e permettere a tutti noi di avere gradualmente sempre meno bisogno di idrocarburi e combustibili fossili. Il problema sono i metodi con cui queste direttive dovrebbero essere messe in opera. Per la Commissione Europea, infatti, tutti gli edifici dovrebbero essere in grado di passare almeno alla classe energetica D o superiore entro il 2033, cosa che mette in allarme i proprietari di case in Italia.
Non sono mancate le proteste da parte di alcuni gruppi politici, in particolare da parte della Lega. A far maggiormente indispettire il gruppo di Matteo Salvini sono stati i tempi previsti per le ristrutturazioni e gli obblighi imposti sulle scadenze. Secondo la Lega, parere condiviso da molte altre forze politiche in tutta Europa, i piani della Commissione Europea hanno delle scadenze troppo immediate. Questo diventa un problema alla luce della situazione pericolosamente instabile dell’economia italiana e della difficoltà di molti risparmiatori di mantenere alto il proprio potere d’acquisto. Le spese di una ristrutturazione di casa così fondamentale in così poco tempo è decisamente troppo per l’Italia.
A dare corpo all’opposizione della Lega verso la richiesta della Commissione Europea è stata una mozione di bocciatura della Direttiva Case Green. La mozione è stata accolta e confermata alla Camera, sottolineando come la Direttiva da Bruxelles non sia stata affatto ben recepita dallo Stato italiano. Il primo firmatario della mozione alla Camera, il leghista Riccardo Molinari, ha parlato della direttiva come di “un chiaro attacco all’economia e al patrimonio edilizio italiano e, pertanto, dovrà essere soggetto della più dura opposizione”.
L’Italia è uno dei paesi europei con il più alto numero di proprietari di immobili privati, quindi a rimetterci da questa direttiva sarebbero stati direttamente i proprietari di immobili. Questi sarebbero stati costretti a investire un quantitativo ingente di denaro per rendere le proprie case a norma, con anche un grosso esborso dello Stato in aiuti edilizi.
Come sempre accade nel dibattito politico, alla conferma della mozione leghista si sono sollevate polemiche da parte delle opposizioni. Movimento 5 Stelle e Terzo Polo si sono dichiarati contrari a quanto deciso alla Camera e hanno considerato la mozione della Lega come una mossa contraria alla modernizzazione del paese.
Tuttavia la mozione è stata ormai approvata e la Direttiva Europea sarà rimandata a Bruxelles. Non è ancora dato sapere cosa ne sarà del piano green dell’Unione, ma per il momento la situazione è solo rimandata.
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