Semaforo verde per la direttiva case Green della Commissione Europea. Tutti dovranno ristrutturare casa propria o ci saranno conseguenze.
Le politiche green che l’Unione Europea intende portare avanti sono a fin di bene, ma per il momento potrebbero solo costare un sacco di soldi. La direttiva case green della Commissione ti obbligherà a ristrutturare casa per adeguarla agli standard richiesti.
La Commissione Europea ha approvato la tanto temuta Direttiva case green. Si tratta di un ambizioso piano europeo per rendere tutti gli edifici sul territorio dell’Unione a emissioni zero entro il 2050. Questo piano si divide in una lunghissima serie di obbiettivi mediani che dovranno pian piano avvicinare l’Unione Europea alla totale assenza di emissioni da parte degli edifici. Questo piano era stato congeniato prima dello scoppio della guerra in Ucraina, prima della crisi del gas, ma non ha cambiato i suoi tempi, definiti da molti come troppo stretti. Il primo obiettivo dell’Unione Europea è di rendere tutti gli edifici pubblici e privati di classe energetica D o superiore entro il 2033.
Per fare un paragone, in Italia circa il 30% degli edifici si pone nella classe energetica F o D. Questa statistica restituisce quella che sarebbe probabilmente una delle più grosse ondate di investimento edilizie che la popolazione italiana dovrebbe fare nel giro di 10 anni. Si tratta di moltissimi lavori che solo in parte verrebbero coperti dai bonus statali e che in grandissima parte andrebbero a pesare alle già minate finanze delle famiglie italiane. Questo è il motivo per cui la direttiva è stata sonoramente bocciata dalla Camera.
Direttiva respinta, cosa è successo alla Camera dei Deputati
Nei giorni scorsi si è tenuta una discussione alla Camera dei Deputati in merito a questa direttiva. Le problematiche di dover rinnovare una buona parte del patrimonio immobiliare italiano nel giro di 10 anni è sotto gli occhi di tutti, ed è per questo che è stata approvata la mozione proposta dalla Lega di respingere la direttiva di Bruxelles. Riccardo Molinari, deputato della Lega e primo firmatario della mozione, ha definito la direttiva case green “un chiaro attacco all’economia e al patrimonio edilizio italiano e, pertanto, dovrà essere soggetto della più dura opposizione”.
A opporsi alla mozione della Lega sono stati il Movimento 5 Selle e il Terzo Polo, che hanno definito la bocciatura della direttiva come un atto contrario alla modernizzazione del paese. La mozione è comunque stata approvata e non è ancora chiaro come risponderà Bruxelles a questa mossa dello Stato italiano.
Le motivazioni dell’opposizione della Lega
La mozione della Lega è stata motivata da una statistica. All’interno dell’Unione Europea, l’Italia è uno degli stati con il più alto numero di proprietari di immobili. Questi proprietari, già pressati dalle spese degli aumenti di bollette e inflazioni, non sarebbero in grado di mettersi in pari con dei costosi lavori di ristrutturazione delle proprie case. Peraltro lavori non voluti, ma imposti da una direttiva neanche italiana, ma europea.
Non si possono ancora dare delle conclusioni su questa storia. La cosa certa è che la Commissione Europea non rinuncerà facilmente alle sue politiche green, e questo potrebbe essere soltanto il primo passo di una trattativa che continuerà a lungo.