Esistono piccoli escamotage per riuscire ad andare prima in pensione. In pochi, tuttavia, ne sono a conoscenza. Noi ve li sveliamo.
Ritirarsi dal lavoro prima dei 67 anni e godersi la meritata pensione è il sogno di tutti. Esistono modi per riuscire ad andare prima in pensione ma pochi li conoscono. In questo articolo vediamo quali sono.
Attualmente riuscire ad andare in pensione prima dei 67 anni non è semplicissimo. Quota 100 consentiva di ritirarsi dal lavoro a 62 anni purché si avessero almeno 38 anni di contributi. Però nel 2021 è stata abolita. Il Governo è al lavoro per una riforma delle pensioni che consenta di terminare di lavorare qualche anno prima. Nel frattempo che fare? Rassegnarsi a dover lavorare fino a 67 anni? Assolutamente no. Il modo per andare prima in pensione c’è. Anzi: ce ne è più di uno solo che quasi nessuno ne è a conoscenza.
Oggi servono 67 anni di età e 20 di contributi per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Per la pensione anticipata sono richiesti – indipendentemente dall’età anagrafica – 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Se, tuttavia, si sono già spente le 67 candeline sulla torta di compleanno ma gli anni di contributi non sono ancora giunti a 20, una persona dovrà continuare a lavorare. Questo crea disagi su diversi fronti: in primis non è detto che una persona di quasi 70 anni abbia ancora l’energia fisica e mentale per lavorare. In seconda battuta è un freno alle assunzioni dei giovani. In pratica più gli anziani devono restare al lavoro e più aumenta la schiera dei giovani disoccupati.
I trucchi per andare prima in pensione
Eppure i modi per andare in pensione prima del previsto ci sono. Basta conoscerli e valutare qual è il più adatto alla propria situazione specifica.
Il primo escamotage per ritirarsi prima dal lavoro consiste nel riunire i contributi nella Gestione separata. Con questo trucchetto bastano solo 15 anni di contributi ma bisogna aver compiuto almeno 71 anni. Oppure ci si può ritirare a 64 anni con 20 anni di contributi e un assegno di pensione pari a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. La riunione dei contributi nella Gestione separata però non è adatta a tutti. È infatti riservata solo a chi soddisfa questi requisiti:
- avere meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- avere almeno 5 anni di contributi accreditati dopo il 1° gennaio 1996;
- avere almeno 15 anni di contributi complessivi;
- avere almeno 1 mese di contributi accreditato presso la Gestione Separata.
Un altro trucco per andare in pensione prima consiste nel ricorrere alla legge Amato. Questa legge riconosce tre deroghe grazie alle quali è possibile andare in pensione a 67 anni ma con appena 15 anni di contributi. Ricorrere a questo escamotage è possibile solo se i 15 anni di contributi sono stati versati tutti entro il 31 dicembre 1992. Tuttavia può ricorrere alla legge Amato anche chi entro il 31 dicembre 1992 ha richiesto e ottenuto il diritto al versamento volontario dei contributi, indipendentemente dal fatto che tali contributi siano stati concretamente versati.
Terza possibile strada per andare in pensione prima: richiedere il versamento dei contributi figurativi. Che cosa sono i contributi figurativi? Sono quei contributi che vengono accreditati gratuitamente dall’Inps per alcuni periodi di sospensione, riduzione o interruzione dell’attività lavorativa. I casi più comuni in cui si può richiedere il versamento dei contributi figurativi sono:
- servizio militare obbligatorio;
- servizio militare volontario;
- servizio civile;
- riposi giornalieri;
- maternità al di fuori di un rapporto di lavoro;
- congedo parentale durante il rapporto di lavoro;
- malattia del bambino;
- malattia e infortunio;
- aspettativa per cariche sindacali;
- aspettativa per cariche elettive;
- assenza dal lavoro per donazione sangue.
Quarto trucchetto per fuggire via prima dal lavoro: essere iscritti ad un fondo pensionistico complementare, come quelli che si fanno con le banche o con le assicurazioni. Chi ha sottoscritto da almeno 5 anni una pensione complementare può andare in pensione anche molto prima percependo, al contempo, la Rita, ossia la rendita integrativa temporanea anticipata. Ma di quanto si può anticipare l’uscita dal lavoro?
Se si hanno almeno 20 anni di contributi, ci si può ritirare 5 anni prima. Con 20 anni di contributi e un periodo di disoccupazione di almeno 2 anni, si può andare in pensione anche 10 anni prima dell’età canonica.
Infine si può raggiungere anche con la propria azienda un accordo per andare prima in pensione. In questo caso si parla di contratto di espansione: un accordo sottoscritto tra azienda e sindacati per favorire l’uscita anticipata dei dipendenti a cui mancano 5 anni alla pensione e favorire il ricambio generazionale. In questo modo il lavoratore potrà andare in pensione 5 anni prima. In questi 5 anni verrà erogata un’indennità mensile sostitutiva della pensione – per 13 mensilità- che sarà pagata direttamente dall’azienda. È una strada percorribile solo se si lavora per aziende con almeno 50 dipendenti.