Pochi lo sanno ma esistono modi del tutto legali per non pagare le cartelle esattoriali. Scopriamo insieme quali sono.
Cartella esattoriale da pagare fa rima con incubo che non ci fa dormire la notte. Talvolta sono più di una e il contribuente si trova nell’impossibilità economica di saldare i suoi debiti con l’Agenzia delle entrate. Ma esistono metodi del tutto legali per non pagare le cartelle esattoriali. Vediamo cosa dobbiamo fare.
Una cartella esattoriale scatta quando non si è provveduto a pagare entro la data di scadenza certe imposte, bolli o tasse generiche. Talvolta un contribuente non paga non per la volontà di evadere ma semplicemente perché si trova nell’impossibilità economica di pagare. Ecco che allora si rischia di accumulare cartelle su cartelle e il debito cresce con tanto di interessi. Le sanzioni contro i debitori, infatti, aumentano in fretta: dopo un anno arrivano addirittura al 30% del valore dell’imposta da pagare, senza contare l’aggio e gli interessi di mora. Se il debito è molto alto si rischia anche il pignoramento. Sopra i 120 mila euro di debito si rischia il pignoramento di tutti i beni intestati e il fermo auto o di altri veicoli. Ma anche con un debito di 20.000 euro si rischia l’ipoteca sulla prima casa e, se si hanno stipendi o pensioni da lavoro, l’Agenzia delle entrate potrà trattenere un quinto fino a quando non verrà estinto il debito. Infine, per cartelle esattoriali relative a imposte sul reddito – IRPEF, IRES – o Iva di valore superiore a 50mila euro si può finire agli arresti.
Se volete tentare la strada dell’annullamento sappiate che l’annullamento di una cartella esattoriale può essere disposto solo se l’atto non viene notificato o se scatta la prescrizione del debito. I tempi di prescrizione non sono i medesimi per tutte le cartelle esattoriali ma variano a seconda del debito. Certe cartelle esattoriali vanno in prescrizione solo dopo 20 anni. Si può contestare una cartella facendo leva sui difetti di notifica ma attenzione: dovrete contestare l’atto di sollecito o di pignoramento, non la notifica stessa altrimenti ammettere di aver ricevuto la cartella esattoriale e, a quel punto, dovrete pagarla o incorrerete in sanzioni.
Ecco quando si può non pagare le cartelle esattoriali
Probabilmente non tutti sanno che ci sono casi in cui si può non pagare le cartelle esattoriali. Parliamo di casi ammessi dalla legge in cui il contribuente può non pagare il debito senza incorrere in sanzioni né pignoramenti.Ma quali sono i casi nei quali si può non pagare le cartelle esattoriali? Vediamoli insieme.
Il primo caso in cui si può non pagare le cartelle esattoriali è quando si è nullatenenti. Parliamo di situazioni in cui il debitore non abbia alcun bene né mobile né immobile: nessuna casa o auto intestata, nessuno stipendio né pensione. Non solo: qualora il soggetto percepisse uno stipendio o pensione inferiore alla soglia minima di sopravvivenza di 702,15 euro, potrà comunque non pagare le cartelle esattoriali e non sarà soggetto ad alcun pignoramento. Nel caso in cui lo stipendio o la pensione siano, invece, superiori a 702,15 euro, l’Agenzia delle entrate potrà pignorare solo fino ad un quinto del totale.
Nel caso di risparmi depositati sul conto corrente, potranno essere pignorati solo se superiori al triplo dell’assegno sociale. Inutile specificare che, per evitare pignoramenti, sarà sufficiente non tenere sul conto corrente più della cifra non pignorabile facendo frequenti prelievi. In caso di auto di proprietà, la persona può subire il fermo dell’auto ma se la ventura è cointestata, il fermo riguarderà solo il soggetto debitore. Se, invece, l’auto è intestata ad un’altra persona, non subirà alcun fermo.