Arriva la novità per lavorare subito anche senza aprire la Partita IVA. Ecco come puoi fare in modo legale con la semplificazione.
Lavorare aprendo la partita IVA problematico perchè rende soggetti a tutta una serie di adempimenti e di costi. Ma il fatto è che se si lavora in nero senza aprire la partita IVA le sanzioni possono essere veramente dure. Vediamo come in questo 2023 è possibile lavorare anche senza aprire la partita IVA in alcuni specifici casi.
Diciamo che in linea di principio il lavoratore autonomo deve avere la partita IVA. Questo è quello che prevede la legge ma aprire la partita IVA significa dover pagare il commercialista e cacciarsi in un vero e proprio labirinto di regole e di controlli. Nessuno si apre una partita IVA a cuor leggero ma ci sono effettivamente delle possibilità per lavorare in modo autonomo e senza bisogno di aprire la partita IVA.
Innanzitutto bisogna tenere presente il contratto di lavoro autonomo occasionale. Il lavoro autonomo occasionale è un lavoro svolto in autonomia e senza vincolo di subordinazione che avviene saltuariamente. Dunque se non c’è il vincolo della subordinazione e se il lavoro avviene effettivamente in modo saltuario si può lavorare anche senza partita IVA.
Il fatto è che però il lavoratore deve effettivamente essere indipendente e libero e non deve essere nemmeno sottoposto ad una subordinazione. Ma il vicolo più stringente è quello della saltuarietà. Infatti se il lavoro è continuativo non si potrà parlare di prestazione occasionale. In sostanza la collaborazione con l’azienda non deve superare i 30 giorni in un anno solare.
Tra l’altro la somma dei compensi percepiti nell’anno non deve superare i 5.000 euro. Ma vediamo che cosa succede se invece i compensi superano i €5000. In questo caso bisogna iscriversi alla gestione separata INPS e versare i contributi sulla parte che superi la soglia dei €5000. In sostanza se si sta svolgendo una attività o un lavoro occasionale non si deve emettere fattura.
Al posto della fattura si dovrà emettere una ricevuta per prestazioni occasionale a cui viene applicata un’imposta del 20% come ritenuta d’acconto. Tuttavia la somma complessiva dei compensi percepiti nell’anno solare dovrà poi essere dichiarata con il modello 730 o con il modello unico.
Tra l’altro anche l’obbligo dell’iscrizione alla gestione separata potrebbe essere superato grazie ai nuovi voucher introdotti da poco dal governo. Tuttavia la questione dei voucher è molto controversa perché secondo molti i voucher rendono la vita molto più semplice agli sfruttatori che propongono di lavorare in nero. Quindi la questione dei voucher è ancora aperta perché se è vero che è possibile utilizzarli bisogna però stare attenti che non si trasformino in qualche cosa di diverso e che può dare vita anche a controlli.
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