I pensionati italiani stanno letteralmente scappando dal Paese verso un’altra nazione per condizioni agevolate proprio in questa fase di vita.
A causa dell’inflazione, delle pensioni italiane tra le più basse in assoluto e una tassazione che stringe sempre di più l’importo effettivo sono molti i pensionati che decidono di cambiare residenza e di spostarsi verso mete più generose e anche più economiche.
La tendenza fino a pochi anni fa era verso le isole della Spagna che rappresentavano per molti un’ancora di salvezza vera e propria. Oggi però la situazione è cambiata e si spinge in una direzione totalmente differente. La nuova destinazione da sogno per i pensionati italiani è la Grecia che al momento per quanto riguarda la fiscalità e il costo della vita incontra le necessità di questa parte di popolazione. Verrebbe da chiedersi come mai e quali sono le differenze con l’Italia ma bisogna prima fare una premessa fondamentale.
Le pensioni italiane risentono fortemente dell’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito. Si tratta di una somma che viene pagata direttamente dalle pensioni e che, rispetto al resto d’Europa, è molto elevata. Sicuramente con la nuova legge le aliquote sono state ridotte ma comunque sono elevate. Fino a 15 mila euro di pensione annua si parla di un 23%, per 28 mila si arriva al 25% e poi al 35%. Oltre i 50 mila euro annui si parla del 43%. Sono tassi molto elevati soprattutto sulle pensioni basse. Pensare di sottrarre un 23% da un importo di questo tipo è veramente gravoso.
I pensionati fuggono via: cosa succede in Grecia, Cipro e Portogallo
Nelle altre nazioni come Grecia, Portogallo, Malta, Cipro, le aliquote sono molto basse ed è per questo che i pensionati scelgono di cambiare nazione. Spostando la residenza fiscale infatti le pensioni vengono percepite in base alla tassazione del posto quindi non con le aliquote italiane.
Le Grecia negli ultimi anni è diventata in assoluto tra le più convenienti per i pensionati, secondo la Legge infatti i pensionati esteri che si trasferiscono in sede possono godere di una tassazione forfettaria del 7% per 15 anni. Praticamente circa un terzo di quella italiana. Inoltre la Grecia è molto economica, il clima è mite, si mangia molto bene, tutte condizioni più che piacevoli. Per ottenere questa agevolazione bisogna trasferire la propria residenza fiscale, questo vuol dire trascorrere almeno 183 giorni l’anno, non bisogna essere stati residenti in Grecia per i 5 anni precedenti, bisogna essere titolari di pensione e aprire un conto corrente in sede per l’accredito della stessa. I pensionati devono iscriversi all’AIRE quindi è necessario cancellarsi dall’Anagrafe italiana e possedere un contratto di affitto o acquistare una casa.
Ogni anno, entro il 31 marzo, si presenta la domanda per la flat tax greca ed entro 60 giorni si riceve la decisione. Questo non vuol dire che non è possibile stare in Italia, in realtà secondo la legge basta essere in Grecia per 6 mesi e 1 giorno quindi si può fare anche metà e metà. Con una pensione italiana in Grecia si può vivere bene, le case hanno prezzi molto più bassi rispetto all’Italia, i prodotti costano poco e la gente del posto è accogliente. Certamente c’è la difficoltà della lingue che può essere un ostacolo, il greco è sicuramente differente, non a caso molti continuano a prediligere Spagna e Portogallo dove la barriera linguistica è un limite meno incisivo.