Pensionati preoccupatissimi. A partire da marzo scattano i controlli dell’Inps e molti rischiano di perdere l’assegno.
Il 20 marzo prenderanno il via le verifiche dell’Inps su una categoria di pensionati. Se costoro non dimostreranno di avere determinati requisiti, c’è il rischio di veder sfumare il proprio assegno mensile. Vediamo insieme chi sono gli interessati e cosa bisogna fare per non perdere la pensione.
Segnate bene in agenda questa data: 20 marzo. Non perché è l’inizio dell’equinozio di primavera ma perché in questa data l’Inps farà partire una serie di controlli e verifiche su una categoria di pensionati. Chi saranno gli interessati? I controlli dell’Inps riguarderanno i percettori di pensioni che risiedono all’estero. Costoro, entro massimo 4 mesi, dovranno presentare all’Inps i documenti richiesti. Pena la perdita della propria pensione.
Per prima cosa i percettori dell’assegno pensionistico residenti all’estero sono tenuti a dimostrare di essere ancora in vita in modo da evitare truffe e appropriazioni indebite dell’assegno di previdenza sociale. Per farlo basterà una semplice videochiamata, che non sostituisce del tutto gli altri metodi, ma li affianca per facilitare le procedure. Tuttavia la videochiamata non è sufficiente: è necessario che il pensionato si presenti di persona presso un soggetto qualificato, definito “testimone accettabile” che può essere anche un operatore di un patronato accreditato. Sul sito web dell’Inps è disponibile una pagina dedicata all’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che riscuotono l’assegno ’all’estero e vi sono tutte le informazioni aggiornate sul processo di verifica.
Ecco cosa fare per non perdere la pensione
Dunque per continuare a percepire la tanto sudata pensione, un pensionato, in sostanza, dovrà dimostrare di essere ancora in vita.
Le modalità di certificazione cambiano a seconda del paese in cui il pensionato risiede. Per quanto riguarda i pensionati italiani che vivono in America, Asia ed Est Europa sarà Citibank N.A. a inviare i moduli di richiesta di attestazione dell’esistenza in vita, che dovranno essere restituiti entro il 18 luglio 2023. Se entro tale data i pensionati non dimostreranno di essere ancora in vita, la rata della pensione di agosto 2023 verrà erogata in contanti presso gli sportelli della Western Union. Ma qualora il pensionato non si presentasse a riscuotere la pensione e non dimostrasse di essere ancora vivo entro il 19 agosto 2023, a quel punto il pagamento della pensione verrà sospeso.
Per quanto riguarda, invece, i pensionati italiani che vivono in Europa, Africa e Oceania, i controlli dell’Inps partiranno da 20 settembre 2023 e le modalità di verifica saranno le stesse. In questo caso i percettori della pensione avranno tempo fino al 24 febbraio 2024 per dimostrare all’Inps di essere ancora vivi. Nel caso non provvedessero a dare prova di quanto richiesto, non percepiranno più la pensione già a partire da marzo 2024. Al momento i pensionati italiani residenti all’estero sono moltissimi. La maggior parte ha abbandonato l’Italia o per andare a vivere in posti dove il clima è sempre estivo oppure per andare a vivere in paesi in cui la vita costa molto meno. Per evitare truffe, l’Inps periodicamente esegue controlli di questo tipo.