Lo stop del Bonus casa ha aperto una questione che grava su coloro che hanno un credito aperto o che comunque progettavano già di iniziare i lavori. Il periodo transitorio potrebbe essere l’unica salvezza.
L’annuncio del fermo di tutte le attività correlate alla cessione del credito per i lavori ha fatto sprofondare moltissimi cittadini che avevano predisposto tutto per procedere alla ristrutturazione. Una notizia da non sottovalutare che intaccherà pesantemente il mercato.
Per questo motivo si lavora in modo arduo per determinare soluzioni alternative che permettano almeno di contenere la situazione ed evitare perdite economiche. L’onorevole Andrea De Bertoldi, in occasione della questione Superbonus, ha chiarito che il governo sta lavorando a soluzioni alternative per limitare l’impatto di tutti coloro che hanno già affrontato spese proprio per questo tipo di bonus e che oggi potrebbero trovarsi con un buco nell’acqua.
Il nuovo Decreto Legge ha eliminato lo sconto in fattura e la cessione del credito in fattura, questo è chiaro. Il problema non è per coloro che non avvieranno mai i lavori ma per tutti coloro che avevano già intrapreso qualcosa in questa direzione e ora dovranno restare senza bonus.
Superbonus, che cos’è il “cuscinetto” edilizio
Una progettazione edilizia non si fa all’improvviso, molti cittadini da mesi fanno le valutazioni, studiano le soluzioni, investono soldi per poi accedere a questo bonus. Ora che è stato sospeso quindi il danno economico è ingente e bisogna intervenire per tutelare queste categorie che sono in una sorta di zona di mezzo.
Per questo motivo ci sarebbero già delle opzioni in campo, interventi tali da consentire agevolazioni tali da permettere a tutti coloro che si erano già impegnati per il Superbonus ad ultimare i lavori. Si pensi al cambio degli infissi o della caldaia, impianti fotovoltaici, tutte soluzioni che sono fondamentali anche per poter migliorare l’efficienza e quindi risparmiare in bolletta. Al momento non si può accedere né allo sconto in fattura, né alla cessione del credito ma solo alla detrazione.
Per questo sul tavolo ora ci sono da vagliare tutte le possibili soluzioni e quella più plausibile è un periodo transitorio che permetta a quanti sono rimasti in sospeso di lavorare e ultimare quanto dovuto. Secondo Confindustria infatti sarebbe giusto dare un periodo cuscinetto ad esempio un mese da quando viene emessa una legge per consentire di presentare il permesso per costruire. In modo tale che tutti coloro che hanno già avviato le procedure e la macchina possano comunque finalizzare le operazioni.