Con la novità della Cassazione puoi chiedere il risarcimento danni al tuo avvocato se non ti ha fatto una semplice comunicazione.
Sarebbe meglio non ricorrere mai agli avvocati ma alle volte nella vita capitano situazioni nelle quali ci si imbarca in una causa. Purtroppo le spese legali possono essere molte e all’inizio nessuno sa quanto potrà arrivare a spendere.
Sia che stiamo parlando di un processo civile oppure penale, le cifre nel tempo possono arrivare a lievitare tantissimo. Ma l’avvocato deve risarcirci se rientriamo in tutta una serie di casi e di condizioni che è importantissimo conoscere. L’avvocato è una figura professionale molto importante perché il suo compito è estremamente delicato. Deve consigliarci in buona fede e non deve farci imbarcare in giudizi che hanno scarse possibilità di vittoria.
Un buon avvocato dovrebbe cercare di scegliere la strada della pace e non quella della causa a tutti i costi. Il fatto è che fare causa in tanti casi può essere qualche cosa di allettante per il cliente perché in caso di vittoria potrebbe essergli riconosciuta una forte somma. Ma un giudizio è sempre qualche cosa di molto aleatorio e pericoloso. Infatti poi se la causa si perde si rischiano di pagare tanti soldi.
Quindi l’avvocato diventa un vero e proprio consigliere perché il proprio cliente non ha cognizioni legali e non può capire se una causa abbia veramente senso dal punto di vista legale oppure no. La corte di Cassazione con l’ordinanza numero 34.993 del 2021 ha proprio deciso che l’avvocato quando consiglia il cliente non ha un obbligo di diligenza normale ma ha un obbligo di dirigenza rafforzato.
Quindi l’avvocato ha proprio il compito di dissuadere il cliente dal fare causa quando questa causa è temeraria. La lite temeraria è una lite fatta senza fondamento. In sostanza la Cassazione è stabilito che se l’avvocato non dissuade oppure addirittura incita il cliente a fare una causa con scarse o nulle possibilità di vittoria deve risarcirlo del danno. Infatti il cliente non è in grado di giudicare e valutare autonomamente se una causa è sana oppure è senza senso.
Per fare queste valutazioni importantissime chiaramente si affida ad avvocato ma se l’avvocato ragiona soltanto guardando al proprio tornaconto e cioè al fatto che per lui è conveniente fare causa, ecco che poi starà commettendo una violazione grave dei propri doveri professionali e quindi secondo la Cassazione deve risarcire il danno. Quindi se l’avvocato non comunica in modo corretto che la lite nella quale ci si sta imbarcando ha scarse o nulle possibilità di successo sta commettendo qualche cosa di illecito e dovrà poi risarcire il danno proprio in virtù dell’ordinanza che abbiamo citato.
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