Attenzione alle scadenza e alle consegne dei documenti per la NASPI. Nel 2023 ci sono molti modi in cui puoi perdere il sussidio.
Scadenze in avvicinamento per la presentazione dei documenti necessari per continuare a percepire la NASPI. L’indennità per la disoccupazione italiana può essere persa molto facilmente se ci si dimentica di consegnare tutti i documenti necessari.
La NASPI è una delle misure di assistenza più importanti del panorama italiano. Considerando che ci sono ancora moltissimi problemi di disoccupazione in Italia, la Naspi, ovvero la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è una misura estremamente importante per aiutare tutti coloro che hanno perso il lavoro e impiegheranno tempo per trovarne uno nuovo. La NASPI è stata introdotta nel 2015 ed è un sostegno economico per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno perso il lavoro in seguito a circostanze e/o decisioni che non hanno a che fare con lui. Si pensi per esempio alla chiusura dell’azienda, oppure a un licenziamento deciso dal datore di lavoro per le motivazioni più disparate.
Insomma, se si è un lavoratore dipendente del settore privato e si perde il lavoro, l’unico motivo per non aver diritto alla NASPI è l’essersi licenziato da solo. La NASPI è garantita anche agli apprendisti, ai soci di cooperativa, al personale artistico e ai dipendenti pubblici a tempo determinato. Tuttavia c’è anche un limite di reddito personale che concorre a definire il diritto a percepire la NASPI, e per dimostrare il proprio reddito personale occorre presentare una serie di documenti.
In data 23 febbraio 2023, l’INPS ha pubblicato una comunicazione che rende noto a tutti i percettori della NASPI quali sono le scadenze per la presentazione di tutti i documenti necessari per mantenerla. In primis ad essere aggiornato è il modello ISEE, il principale documento di attestazione della ricchezza personale di una persona in Italia. Il reddito personale deve essere aggiornato anche qualora sia identico all’anno precedente, o se sia pari a 0.
L’aggiornamento deve essere fatto alla luce del reddito presunto per l’anno 2023, ovvero tutte le entrate che si presume di percepire per tutto l’anno. Solo quando verrà inviato all’INPS il proprio reddito presunto per l’anno 2023 sarà possibile ricominciare a percepire la NASPI, la cui erogazione si è interrotta in data 31 gennaio 2023 per tutti coloro che non hanno consegnato i documenti in tempo.
Da ricordare a tutti i percettori NASPI che hanno trovato un nuovo lavoro, che anche in questo caso c’è la possibilità di continuare a percepire il sussidio, sebbene in forma ridotta.
La NASPI può essere interrotta solo in 2 occasioni. La prima è la mancanza della documentazione necessaria per la percezione, la seconda è il superamento dei limiti di reddito necessari in seguito ad un’attività lavorativa. Per calcolare il reddito presunto è necessario andare sulla piattaforma online dell’INPS, accessibile tramite credenziali SPID, CIE o CNS ed andare nella sezione dedicata alla NASPI. Qui sarà possibile rivedere al documentazione fornita e lo stato dei pagamenti.
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