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Certificazione Unica errata: capita a tantissimi e rischi grosso | Controlla questo o sei nei guai

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Riccardo Magliano

Attenzione a come hai compilato la Certificazione Unica. Se non corri ai ripari immediatamente potresti ritrovarti nei guai.

La Certificazione Unica è uno dei documenti più importanti per un lavoratore per il suo rapporto col Fisco. Se ci sono dei problemi con il documento, c’è bisogno di correggerli nel minor tempo possibile o si rischia di passare dei guai seri. Ecco come si fa.

Certificazione Unica errata
Controlla gli errori sulla Certificazione Unica – Ilovetrading

Una volta chiamata CUD, la Certificazione Unica è il documento che un datore di lavoro o un committente emettono per certificare la presa di un reddito da parte di un lavoratore dipendente o autonomo. La Certificazione deve essere compilata dal datore di lavoro o dal cliente del lavoratore autonomo e emessa all’Agenzia delle Entrate, per poi recapitarla al lavoratore che ha prestato il servizio. va da sé che la Certificazione Unica è un documento importantissimo per quanto riguarda il rapporto del lavoratore con il Fisco. Avere degli errori sulla Certificazione Unica significa, potenzialmente, aver falsato dei dati che andranno a comporre la propria situazione reddituale. Questo l’Agenzia delle Entrate non lo può tollerare, specie in clima di caccia all’evasore come in questo periodo.

Fortunatamente tali errori non sono irreparabili. Benché sia decisivo che le Certificazioni Uniche arrivino all’Agenzia delle Entrate senza errori, eventualmente questi possono essere corretti in un secondo momento. Il metodo per correggere tali errori è la richiesta di correzione all’Agenzia delle Entrate. La richiesta può essere fatta anche dopo che sono scaduti i termini per la trasmissione telematica della Certificazione Unica che, ricordiamo, può essere inviata una seconda volta.

Come inviare la nuova Certificazione corretta

La nuova Certificazione Unica, con tutte le correzioni del caso, può essere inviata per via telematica così come quella originale. Rispetto alla prima Certificazione Unica emessa, questo secondo documento deve avere alcuni accorgimenti particolari. All’interno del frontespizio, nella sezione “Tipo di comunicazione”, si dovrà barrare la casella “Annullamento” o “Sostituzione” a seconda del caso specifico. “Annullamento” si deve barrare nel caso in cui si voglia compilare la seconda Certificazione annullando la precedente. “Sostituzione” si deve barrare nel caso in cui si voglia compilare una nuova Certificazione Unica comprensiva delle modifiche.

Da ricordare che il limite di tempo per emettere all’Agenzia delle Entrate la Certificazione Unica è il 16 marzo 2023 nel caso si emetta la versione precompilata della Certificazione Unica. Nel caso, invece, che si debbano comunicare redditi che non vanno nel documento precompilato, la scadenza per l’emissione è spostata al 31 ottobre. In entrambi i casi l’emissione deve essere fatta esclusivamente per via telematica.

controlla gli errori sulla Certificazione Unica
Certificazione Unica, rischi grosso – Ilovetrading

Certificazione Unica non corretta, ecco come fare nella Dichiarazione dei redditi

Il problema grave della Certificazione Unica è che è il datore di lavoro o il cliente a doversene occupare, ma va a influire sul lavoratore. Non sempre i primi saranno interessati ad apportare le modifiche, quindi occorrerà correre ai ripari in sede di dichiarazione dei redditi. Per evitare guai, il contribuente è tenuto comunque a inserire nella dichiarazione dei redditi i dati contenuti nella Certificazione Unica. Tuttavia, per non versare imposte non dovute deve indicare nel Quadro C i redditi risultanti dalla Certificazione Unica in suo possesso e indicare la quota di reddito certificata, ma non percepita nel rigo E6.

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