È cambiata la modalità per fare richiesta del Bonus Nido. Basta commettere un piccolo errore e si rischia di perderlo.
Il Bonus nido è un sussidio pensato per dare un aiuto a milioni di famiglie con figli al di sotto dei 3 anni che non possono permettersi una babysitter né di pagare per intero la retta dell’asilo nido. Nel 2023 il bonus ha subito un piccolo ma significativo cambiamento. Vediamo di cosa si tratta e cosa fare per non perdere l’agevolazione.
Anno nuovo e format nuovo. Infatti la domanda per ottenere il bonus nido ha cambiato format. Sebbene risulti semplificato le trappole non mancano. In particolare se si commette un errore si rischia di perdere il sussidio che vale tanto per gli asili nido pubblici quanto per quelli privati. Proprio nelle scorse ore sul sito dell’Inps è comparsa la procedura per la richiesta del bonus nido riferito alla frequenza nell’anno 2023.
La si trova semplicemente facendo accesso alla propria area personale e scrivendo “bonus nido” nell’apposita barra di ricerca. Una volta raggiunta la pagina desiderata, dovrete scegliere l’opzione “creare una nuova domanda” e seguire l’iter che si compone di 5 passaggi. Ed è proprio qui che potrebbe scattare la trappola. Dopo aver completato la prima fase e aver salvato la domanda, molti potrebbero pensare di aver fatto tutto il necessario e chiudere il computer. Ecco: così perderete tutto. Per avere diritto al bonus nido è indispensabile allegare la documentazione necessaria ai fini dell’erogazione del rimborso.
Ecco cosa fare per avere il Bonus nido
Come anticipato la domanda per avere il Bonus nido si compone di 5 passaggi. Vediamo insieme i singoli passaggi da eseguire per non sbagliare e non rischiare, quindi di perdere, il sussidio.
- Per prima cosa bisogna inserire il codice fiscale del bambino e i dati del genitore che fa richiesta del bonus nido che deve essere lo stesso che si fa carico del pagamento della retta.
- Nel secondo passaggio vanno indicati invece i dati riferiti all’asilo nido a cui si intende iscrivere il bambino e vanno precisate le mensilità per le quali si chiede il sussidio.
- Terzo passaggio: inserire il conto corrente sul quale si desidera ricevere il bonus nido.
- Il quarto passaggio riguarda le dichiarazioni di responsabilità: il genitore dovrà dichiarare di essere a conoscenza di quanto stabilito dalla normativa e di impegnarsi a comunicare eventuali variazioni utili ai fini dell’erogazione del rimborso
- Il quinto e ultimo step consiste semplicemente nel salvataggio della domanda
A questo punto la domanda è stata salvata ma non è stata ancora inviata. È necessario allegare la documentazione che dimostri che la famiglia del bambino abbia pagato almeno un mese di frequenza se si tratta di un asilo nido privato. Nel caso di un asilo nido pubblico, dove il pagamento delle rette è posticipato rispetto al periodo di frequenza, bisogna allegare i documenti che attestino l’iscrizione o l’inserimento in graduatoria del bambino.
Per non perdere il sussidio, quindi, è fondamentale non commettere l’errore di completare i cinque passaggi ma non allegare i documenti richiesti. Basta anche solo inviare uno dei documenti in fase di domanda. Chi non allega almeno un documento rischia di perdere tutto in quanto la domanda per ottenere il bonus non viene neppure inviata all’Inps. E se nel frattempo le risorse messe a disposizione si esauriscono, non si avrà più diritto al sussidio in quanto fa fede la data in cui si allega il primo documento e non quando è stato effettuato il salvataggio della domanda sul sito. Per quanto riguarda gli altri documenti, invece, c’è tempo per allegarli fino al 1° aprile 2024.