L’aumento del prezzo del carburante continua a suscitare malcontento nonostante un lieve calo. A marzo però la situazione dovrebbe cambiare.
Ormai è passato un anno da quando i prezzi di benzina e gasolio hanno subito la prima impennata in seguito alla crisi dovuta anche all’inizio del conflitto russo-ucraino. Tra lievi discese e vari rincari per e famiglie e per i lavoratori è difficile fare i conti con queste spese.
Al distributore self service anche ora la benzina in media costa 1,856 euro/litro e il gasolio poco meno (1,818 euro/litro). Nelle autostrade però i prezzi risultano superiori. Per il GPL va leggermente meglio anche se comunque sopra la media (0,807 euro/litro), ma in molti sperano in un’inflessione di qui a breve. L’aumento pare essersi arrestato e si nota qualche lieve calo anche grazie all’abbassamento del prezzo del petrolio. Pare addirittura che sia tornato sul costo precedente allo scoppio del conflitto.
Cosa succederà a marzo con la benzina e il diesel
Secondo le stime più ottimiste finalmente si vede la luce in fondo al tunnel per gli automobilisti e per le aziende di trasporti. Un segnale positivo lampante è il fatto che dopo diversi mesi in cui il diesel presentava il prezzo più alto fra i carburanti ora il primo posto è tornato alla benzina. L’inversione di tendenza era stata provocata soprattutto dalla riduzione delle importazioni russe.
Da agosto così la situazione è rimasta “rovesciata” fino a circa tre settimane fa quando l’equilibrio gradualmente si è riassestato. Fare stime a lungo termine per ora è rischioso dato che il conflitto è lungi dalla chiusura e dunque c’è ancora la possibilità che i prezzi tornino a salire.
Analizzando l’andamento del prezzo del carburante negli ultimi tre anni si nota che i valori minimi sono stati toccati a maggio del 2020, dell’anno della pandemia. Il picco è stato toccato a marzo 2022, pochi giorni dopo l’inizio delle operazioni belliche. Una certa stabilità ha iniziato ad attestarsi a settembre dello scorso anno, attorno agli 1,80 euro/litro sia per il diesel che per la benzina. Alcune variazioni sono anche riconducibili all’aumento dell’euro rispetto al dollaro, così i prezzi sembrano ridursi anche se di poco. In futuro però c’è da considerare che l’Europa punta a cessare la vendita di auto diesel e a benzina.