Ci sono tre tipologie di nuovi buoni fruttiferi davvero convenienti e con basso rischio. I rendimenti sono schizzati alle stelle negli ultimi mesi nonostante l’inflazione.
Il caro vita ha avuto tra le conseguenze quello di ridurre i risparmi degli italiani. Questo perché il tasso d’inflazione è cresciuto a dismisura negli ultimi mesi mentre dall’altra parte gli stipendi sono rimasti uguali. Ragion per cui, oltre alla perdita del potere d’acquisto, molte famiglie hanno ritirato parte dei propri risparmi per fronteggiare questo momento.
Nonostante tutto questo gli italiani si confermano in generale un popolo di risparmiatori. Nell’ultimo anno, nonostante la congiuntura economica negativa, la percentuale dei risparmiatori si avvicina ai livelli pre-pandemia, attestandosi al 53,5% (55,1% nel 2019), in netto aumento rispetto 2021 quando erano pari al 48,6% del totale.
Le scelte e gli orientamenti finanziari degli italiani sono stati fotografati nell’annuale rapporto realizzato dalla direzione studi e ricerca di Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi. Tra gli italiani, secondo la ricerca, risparmia il 69% di chi ha un reddito netto mensile maggiore di 2.500 euro, ma solo il 36% di chi non arriva ai 1.600 euro. Cresce la percentuale di reddito risparmiata che sale all’11,5%, dal 10,9% del 2021. Tuttavia solo il 17% risparmia avendo in mente uno scopo preciso: il 30% lo fa per ragioni puramente precauzionali. Confermata la tendenza a tenere disponibilità liquide in eccesso (ad agosto i depositi ammontavano a 1.836 miliardi), nonostante l’inflazione che erode il potere d’acquisto. Chi decide di diversificare i propri risparmi decide di puntare sul sicuro. In tale ottica si registra un boom di buoni fruttiferi postali.
I buoni fruttiferi postali sono prodotti di investimento finanziario collocati in esclusiva da Poste Italiane ed emessi da Cassa Depositi e Prestiti SpA. Poiché sono garantiti dallo Stato italiano sono considerati piuttosto affidabili, e il loro prezzo non è soggetto alle oscillazioni di mercato. Si trattano di forme di investimento a basso rischio.
Al di là delle specificità dei singoli prodotti, però, tutti i buoni fruttiferi funzionano allo stesso modo e hanno delle caratteristiche comuni:
Il Buono Fruttifero Postale con un tasso di rendimento più alto è quello intestato al minore. Può essere sottoscritto in qualsiasi età del minore e con un tasso di rendimento variabile in base al possesso del titolo che può variare da 2,50% per un possesso di 1 anno e 6 mesi fino ad arrivare a 4,50% se posseduto per 18 anni.
Ottima scelta è anche quello del Buono Fruttifero 4×4 che prevede un rendimento annuo del 3%. Come per tutti i buoni fruttiferi non ha costi di sottoscrizione e una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi. Altro buono da sottoscrivere nel 2023 è “Rinnova” con durata massimo di 6 anni ed interessi che che arrivano fino al 3,25% l’anno. Il rimborso può avvenire anche dopo soli tre anni ottenendo tutti gli interessi fino allora maturati.
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