Ci sono una serie di novità importanti che riguardano due delle imposte più conosciute dagli italiani. Ecco come cambiano Imu e Tari nel 2023.
L’approvazione della Manovra finanziaria 2023 porta con sé una serie di novità riguardanti alcune delle imposte che, annualmente, milioni di italiani sono tenuti a pagare. Tra queste figurano Imu e Tari che con riforma di fisco e catasto subiranno variazioni per l’anno in corso: stiamo dunque facendo riferimento alle imposte sugli immobili.
La presentazione della riforma è prevista per il mese di marzo ma dal momento che le modifiche sono già state approvate è possibile avere già un’idea di cosa, nell’arco di una manciata di settimane o di pochi mesi, potrebbe cambiare mentre di altre modifiche è possibile fornire alcune anticipazioni ‘attese’.
Per quanto riguarda le modifiche già messe in campo ed approvate con la Manovra finanziaria 2023, nel caso dell’Imu, la principale novità è la seguente: qualora entro il 14 ottobre non vengano pubblicate, previa delibera, le specifiche aliquote di calcolo dell’imposta sul Portale del Federalismo Fiscale, verranno applicate per quel dato paese le aliquote minime previste dalla legge ed il pagamento dovrà essere effettuato sulla base di esse. Prima della modifica invece si andava a pagare sulla base delle aliquote previste nel precedente anno l’acconto del 16 giugno per poi effettuare un eventuale conguaglio, qualora il Comune avesse nel frattempo approvato una nuova delibera, con il saldo del 16 dicembre.
Le esenzioni IMU: arriva una modifica importante
Importante è anche la seconda modifica relativa alle esenzioni Imu: qualora una casa venga approvata abusivamente il suo proprietario non dovrà versare l’Imu del 2023 previa presentazione di regolare denuncia per occupazione abusiva all’autorità giudiziaria. L’esenzione riguarda anche tutti gli immobili interessati sia dal terremoto del 2012 che dal sisma del 2016 nei comuni colpiti di, rispettivamente, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
Passando alle modifiche attese, al momento non si sa molto a parte che si prevede di mettere in atto una importante riforma del fisco che dovrebbe interessare, in particolare, la revisione delle aliquote Irpef, l’incremento di pensioni e stipendi. Non è da escludere che possano essere prese in considerazione alcune sentenze riguardanti l’Imu e questo potrebbe comportare l’eventuale introduzione di novità nel suo pagamento.
Passiamo ora all’imposta sui rifiuti prevista per qualsiasi proprietario (ed inquilino, comodatario, usufruttuario) di immobile ritenuto suscettibile di produzione di rifiuti. La decisione in questo caso arriva dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che prevede, per il 2023 e qualora le rate superino del 30% il valore medio degli ultimi due anni e il loro importo minimo sia di almeno 100 euro, la possibilità di applicare una maggiore rateizzazione del pagamento di questa tassa.
La misura riguarda cittadini che dimostrino di trovarsi in difficoltà economiche concrete ed i criteri per definire lo status economico verrà stabilito con appositi parametri per ogni comune. Cambiano anche i reclami relativi agli importi erroneamente addebitati: non potranno superare i 30 giorni con rimborso che dovrà avvenire entro 120 giorni. Altra importante novità, oltre all’attivazione di un numero verde gratuito da parte di Comuni e aziende di rifiuti, è l’introduzione di agevolazioni per mancato svolgimento del servizio di gestione rifiuti o per sospensione dello stesso per ragioni sindacali.