Intesa Sanpaolo ha stabilito di rimuovere gli assegni bancari, ecco come hanno reagito alla notizia le altre banche.
Intesa Sanpaolo ha preso una storica decisione, quella di eliminare gli assegni. Questa è la prima banca a farlo. Ma gli altri istituti di credito come si muoveranno? Ecco tutti i particolari sullo scenario che si sta delineando.
In questi ultimi anni i pagamenti digitali sono incrementati e sembra proprio che un giorno avranno il sopravvento. Sempre più persone si avvalgono di app sullo smartphone o del pc per saldare delle spese, sia grandi che piccole. Tutto marcia verso una maggior velocità delle transazioni. In questa situazione sentir parlare di carta e di libretti bancari può far aggrottare le sopracciglia.
Forse non tutti sanno che ci sono ancora delle operazioni che si effettuano proprio in queste modalità, ad esempio quando si effettua un rogito, vale a dire un atto notarile. Come detto, però, il futuro sta viaggiando verso altre direzioni ed Intesa Sanpaolo ha fatto la prima mossa verso una tendenza che diventerà presto quotidiana. Ecco come mai sta mandando “in pensione” i mitici assegni che sono stati al centro di tante famose pellicole cinematografiche.
Intesa Sanpaolo annuncia un provvedimento “scomodo”, ecco la reazione degli altri istituti di credito
Intesa Sanpaolo sta procedendo ad effettuare una piccola rivoluzione, almeno così potrebbe essere percepita la sua decisione dai clienti. Dall’8 maggio questi ultimi non potranno più utilizzare gli assegni bancari. Per il momento la novità è riservata solo ad un migliaio di utenti, che in alternativa potrà effettuare bonifici istantanei online senza commissione allo stesso costo di un normale bonifico. La norma, però, non è definitiva. Qualora i clienti designati volessero proseguire a firmare assegni potrebbero farlo in tutta tranquillità.
La decisione, a quanto pare, è nata dopo che questo istituto di credito ha osservato il comportamento degli utenti che da tempo non usavano più questa forma di pagamento. E per quanto riguarda le altre banche? Credem, almeno per il momento, non ha intenzione di sopprimerlo. Anche Banca Sella e Mps Banca proseguono a fornire senza problemi i preziosi blocchetti. Unicredit favorisce strumenti alternativi più ecosostenibili, ma consente ai clienti di ottenere il libretto dietro richiesta.
Infine, anche Bper e Bpm, pur avendo assistito a un calo della domanda continuano a fornire il blocchetto. Dalla situazione generale emerge che non c’è alcun timore fondato per i correntisti, chi per abitudine o necessità adopera il libretto di assegni potrà continuare a farlo ancora a lungo.